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SMF per LRR – Angosce, misteri e oscurità nella nuova puntata della laguna di Scudeletti

20 Febbraio 2025 - Articoli di S.M. Fazio
SMF per LRR – Angosce, misteri e oscurità nella nuova puntata della laguna di Scudeletti

Da Letto, riletto, recensito! del 20 febbraio 2025

Angosce, misteri e oscurità nella nuova puntata
della laguna di Scudeletti

Con “La laguna del disincanto” (Arkadia, pp. 271, € 17,00) Massimiliano Scudeletti, torna negli scaffali libreschi, attraversando l’oscurità dell’anima. Già noto in casa Arkadia con il precedente “La laguna dei sogni sbagliati”, l’autore toscano ci conduce in un viaggio inquietante nel cuore di Venezia, una città che dietro la sua facciata di bellezza e romanticismo cela un lato oscuro e profondamente umano. “La laguna del disincanto” è un thriller che scava nell’anima dei personaggi e della città stessa, portando alla luce le fragilità, le paure e i segreti che si celano dietro la patina di perfezione. Il protagonista, Alessandro Onofri, è un fotografo ed ex reporter di guerra segnato da un passato di violenza e dolore. Onofri è un uomo che ha visto troppo, un uomo che cerca di trovare un senso in un mondo che sembra averlo perso. La sua decisione di tornare a Venezia, la città della sua infanzia, è un tentativo di riconciliarsi con il passato e di trovare un po’ di pace. Ma il destino ha in serbo per lui un nuovo, oscuro capitolo e ciò accade nel momento in cui decide di avviarsi a una indagine che svela l’orrore. Il ritrovamento di un cadavere in un canale trascina Onofri in un vortice di misteri e pericoli. Mentre cerca di scoprire la verità, si trova a confrontarsi con i lati più oscuri della natura umana: la violenza, la pedofilia, la corruzione. Scudeletti non risparmia il lettore, mostrandogli la realtà del male senza sconti, costringendolo a confrontarsi con le proprie paure e i propri limiti tanto da portarci ad affermare che la sua scrittura è una potentissima immersione in quella oscurità che non lascia scampo a margini di luce. Preciso e dettagliato, l’autore evoca le immagini e i suoni di Venezia in modo vivido e coinvolgente. Il lettore si trova immerso nelle suggestioni che crea, dove nulla è come sembra. La città stessa diventa un personaggio del romanzo, con le sue calli strette, i suoi canali misteriosi, i suoi silenzi inquietanti. Ardito come pochi, Scudeletti, consegna al lettore un thriller che non offre facili risposte o per ricordare Sgalambro “il disperato non può sperare nella mia consolazione”. Mostra la realtà della violenza e del male costringendoci a confrontarci con le nostre paure e i nostri limiti. Il romanzo è un invito alla riflessione sulla natura umana, sulla società in cui viviamo e sul nostro ruolo nel mondo. Libro sicuramente che lascia il segno, che non si dimentica facilmente grazie anche alla sua avvincente trama dove i personaggi, molto complessi, e l’atmosfera terribile lo rendono un libro di grande impatto emotivo. Tra un’atmosfera di suspense e mistero, una scrittura, come già annunciato, precisa e dettagliata, Massimo Scudeletti si conferma grande autore nell’affrontare temi importanti, seppur dolorosi ma guardinghi e attualissimi.

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