
Da La Sicilia del 11 Marzo 2025
Viaggio amaro nel dissesto della sanità nazionale
“Senza spegnere la voce“, di Giorgia Landolfo (Noũs Edizioni, 2025, pp. 92, € 15) è un libro forte e ardito, cui scopo primario è l’indagine sul sistema sanitario, nello specifico quello ostetrico. Nel volume, partendo dalla vicenda di Valentina Milluzzo, morta durante una gravidanza gemellare, della quale ombre e pulviscoli di lumicini a tutt’oggi non sono chiariti, vi è la raccolta di testimonianze e informazioni di fatti che hanno sconvolto la vita di tante donne e dell’opinione pubblica. Fatti che inducono a chiederci se viviamo nell’era dell’ I.A. o in quella troglodita. Allertare le donne, su un parto (evento stravolgente nella propria dimensione, perché lì vi è la loro consecutio naturae), che l’iniquità di certi addetti ai lavori non deve osare di impaurire solo perché indossa un camice che ne darebbe affidabilità.
Così da questo esempio, l’autrice ripropone un exursus storico al femminile: “non è costola di nessun Adamo”, specie per chi agisce in momenti delicati della sua salute con superficialità credendosi divino! Emerge un quadro imbarazzante che spiega un certo pregiudizio che hanno le donne: ancora oggi temono di essere considerate alla mercé di scarico tensionale di professionisti (pseudo tali?) forse meglio ricordarli come abulici inetti che speculano sull’arroganza del genere, spesso maschile, come superiorità. Le donne pertanto hanno il dovere di combattere per riconoscere ciò che è un abuso sanitario, svenduto spesso per una battuta simpatica! Ma fino a quando? Forse per sempre, perché sembra non cambiare nulla: si pensi a Telemaco che ucciderà Ulisse, costringendo la madre a obbedire alle sue allucinatorie imposizioni. E ancora, la corbelleria della parità e delle quote rosa in qualunque ambito non appare reale, piuttosto trattasi di una farsa che, citando G.L. Ferretti nel brano “Del mondo”, la donna è: “Cavità che CREA il mondo”, “Riserva di calore”, “Veglia sul tempo lo protegge”, ma ciò viene sovente dimenticato. Proteggere, dare affetto e calore è atto voluto, forse innato, che riesce soltanto alle donne. Coraggiosa come poche, la Landolfo invita a non demordere e sollecita anche gli addetti ai lavori, in questo caso sanitari, ad attenersi ai giuramenti su Ippocrate: dal rispetto alla delicatezza, lavandosi di una superficialità che mette in cattiva luce altri professionisti che non hanno lo stesso comportamento di talune canaglie.