Da Sicilymag.it del 18 luglio 2023
Roberta Castelli e la Catania che non genera bellezza: «Il compito di una scrittrice è diffondere consapevolezza»
LIBRI E FUMETTI È la scrittrice etnea la regina del romanzo estivo con “Il delitto di Via Etnea” pubblicato da Fratelli Frilli Editori, un giallo atipico sulla città di origine dell’autrice, toscana di adozione, che la fa soffrire a distanza perché sembra essere tornata quella sporca e invivibile degli anni ’80: «Rispetto ai miei primi romanzi, non ho volutamente inserito ironia, perché il contesto richiede tutta la drammaticità possibile»
Nel 2020 uscì un romanzo dal titolo “La traccia del pescatore” (Golem Edizioni), che impressionò pubblico e critica tanto che l’opera, l’anno successivo, giunse alla finale del Premio Etnabook “Cultura sotto il vulcano” di Catania. Una penna che non lascia intendere influenze, seppur i suoi autori preferiti la scrittrice etnea Roberta Castelli li ha. Dell’ex blogger, dunque, appasa nell’editoria indipendente suscitando un certo clamore, se ne coglie ottima intuizione e fine ricerca della parola; così l’autrice, trapiantata in Toscana, prosegue a meravigliare i palati di certi interessati alla critica letteraria. Nel febbraio di due anni fa uscì il racconto “Mandorlo d’autunno“ che venne pubblicato sulle pagine di Parma del quotidiano la Repubblica. Successivamente anche un altro racconto, “Asia” (Odio e Amore noir – Fratelli Frilli Editori, 2021), suscitò interesse. Nel 2022 ritroviamo nuovamente la Castelli per Golem con “La bambina di cera“ e la scrittrice di nuovo supera le selezioni del Premio Etnabook, arrivando tra i semifinalisti. Clicca sull’anteprima di seguito per leggere gratuitamente l’intervista a Roberta Castelli su SicilyMag.it