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SMF per SicilyMag – Novità editoriali dal 7 al 13 settembre

11 Settembre 2021 - Articoli di S.M. Fazio
SMF per SicilyMag – Novità editoriali dal 7 al 13 settembre

Da Silcilymag del 7 settembre 2021

Vent’anni dall’attacco alle Torri Gemelle:

esce “Twenty” ed è subito libro copertina

BLOG L’11 settembre 2001 l’attentato alle democrazie occidentali ricordato nel libro copertina “Twenty. Il nuovo secolo americano: venti anni di guerra e pace nelle cronache di un giornalista italiano” di Francesco Semprini, pubblicato per Signs Book Edizioni. Contro copertina ad un altro eccellente ritorno: Andrea Donaera che con NN Editore pubblica “Lei che non tocca mai terra”

Apriamo la seconda settimana di settembre con una sfilza di ottime proposte in uscita il giovedì 9 settembre. La copertina è memoria dell’11 settembre 2001, e lo stesso giorno uscita per Francesco Semprini, “Twenty. Il Nuovo Secolo Americano: venti anni di guerra e pace nelle cronache di un giornalista italiano”, per  Signs Book Edizioni. Torna in libreria un nome notissimo, altro tassello per la rinnovata Vallecchi Firenze, il palermitano Vito Catalano pubblica “Il conte di Racalmuto“. In contro copertina torna il fenomeno di NN Editore: Andrea Donaera con ‘Lei che non tocca mai terra’, cosa ci riserva uno dei casi letterari dello scorso anno? EDB e Marietti 1820 fanno il pieno saggistico per approfondire e avviarsi alla nuova stagione.

Vito Catalano, Il conte di Racalmuto, Vallecchi Firenze

“Ho scritto questo breve romanzo partendo dalle pagine di Morte dell’inquisitore e Le parrocchie di Regalpetra, dove mio nonno, Leonardo Sciascia, racconta brevemente l’assassinio del conte Girolamo II del Carretto”.

Sicilia, XVII secolo. Il paese di Racalmuto è governato dal conte Girolamo del Carretto, uomo spietato e avido, dall’insaziabile istinto predatorio. Traditori e assassini senza scrupoli percorrono ogni giorno vie e sentieri, mentre la gente vive in mezzo a sospetti e paure. Il bene e il male si confondono. Ancora una volta, il potere schiaccia i deboli, umilia la dignità umana, offende la ragione. Ma il conte finisce col trovare un inaspettato intreccio di nemici: la moglie Beatrice, il priore del convento degli agostiniani e un servo. Fra inganni, agguati e innamoramenti, i personaggi del romanzo si trovano invischiati in una rete velenosa. Ispirandosi a una storia vera e partendo dalle righe che il nonno Leonardo Sciascia ha scritto sull’episodio nelle pagine dedicate al paese natale di Racalmuto, Vito Catalano ha costruito una trama in cui la fantasia si mescola a ricordi di luoghi e persone.
L’autore

Vito Catalano è nato a Palermo nel 1979. Negli ultimi quindici anni ha vissuto fra Italia e Polonia e ha pubblicato i romanzi L’ orma del lupo (Avagliano editore, 2010), La sciabola spezzata (Rubbettino, 2013), Il pugnale di Toledo (Avagliano editore, 2016), La notte della colpa (Lisciani Libri, 2019).

Il 9 settembre giorno di grandi uscite con incluso il “Libro contro copertina” di Andrea Donaera, “Lei che non tocca mai terra”, NN Editore

Miriam è in coma dopo un incidente. Andrea la conosce appena ma si è innamorato perdutamente di lei, e ora le siede accanto e le parla, tutti i giorni, perché riesce a sentire la sua voce. Le loro parole si incontrano in un limbo oscuro, dove Miriam ricostruisce i suoi ricordi e Andrea cerca di tenerla ancorata alla vita. Attorno al letto della ragazza si muovono altre figure, che attendono il suo risveglio. Ci sono Mara e Lucio, i genitori, già segnati da una tragedia che li ha allontanati l’uno dall’altra. C’è papa Nanni, il venerato santone esorcista, che vede in Andrea un allievo e in Miriam i segni del demonio. E infine c’è Gabry, la migliore amica di Miriam, che da Bologna le manda lunghi messaggi. In sette giorni, i racconti dei personaggi si alternano a svelare una trama di amore e morte, di salvezza e destino, dove la ragione sfuma nell’inconscio finché la realtà non deflagra e riprende il sopravvento.
Andrea Donaera torna con un dramma familiare ambientato in un Salento al di là delle cartoline, dove la spiritualità sta nelle ombre e non esiste fede che non sia anche certezza del male. Scritto in una lingua poetica e viva, Lei che non tocca mai terra è una ballata dolce e crudele, una storia romantica e cangiante, capace di insinuarsi come un incantesimo nei sogni più profondi.

L’autore
Andrea Donaera (Maglie, 1989) è cresciuto a Gallipoli. Nel 2019 ha pubblicato per NNE il suo romanzo d’esordio, Io sono la bestia, che è stato salutato da pubblico e critica come un vero caso editoriale ed è stato tradotto in Francia. Collabora con il quotidiano Domani e scrive per Metalitalia.

Croce rossa italiana, Il tempo della gentilezza. La Croce Rossa nel racconto di sette voci diverse (Monica Pais, Luca Beatrice, Michelangelo Pistoletto, Franco Arminio, Walter Veltroni, Chiara Rapaccini, Lucio Cavazzoni e a cura di Chiara Belliti), Chiarelettere

Dall’incontro tra la letteratura e il mondo del volontariato e dell’assistenza umanitaria, un libro che vuole essere un viaggio nei luoghi nevralgici dove la Croce Rossa opera quotidianamente, sempre senza clamori ma piuttosto con passione e dedizione infinite. La storia di piccoli e grandi eventi e di persone più o meno note che ogni giorno lavorano per noi, nelle parole di sette grandi scrittori e personaggi pubblici italiani. Sette racconti per illustrare i sette principi che guidano l’attività di tutti i volontari: Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontarietà e Unità. Il libro, a cura di Chiara Belliti, è impreziosito da una introduzione di Francesco Rocca, presidente di Croce Rossa Italiana, e dal memoriale Souvenir da Solferino di Jean Henry Dunant, fondatore della Croce Rossa.

Carola Barbero, Un burattino nella rete, Marietti 1820

Prendete le prime venti righe delle Avventure di Pinocchio di Carlo Collodi. Inseritele sul web e chiedete a un traduttore automatico la versione in inglese o in cinese, in russo o in arabo. Poi fate il percorso al contrario e provate a ritradurre il testo in italiano. L’effetto sarà sorprendente, da molti punti di vista, e spesso straniante. Questo libro tenta l’esperimento con cinquanta lingue straniere, tra le quali l’amarico e l’armeno, il bengalese e il coreano, il greco e l’ebraico, il nepalese e l’urdu. Come si modifica, dopo questo transito, la prima pagina di Pinocchio? Come e quanto il testo originale viene tradito dall’automatismo della macchina? Un semplice gioco può offrire lo spunto per una riflessione sugli strumenti che utilizziamo abitualmente e sul nostro sforzo per districarci nella babele delle lingue che contraddistingue il paesaggio umano.

L’autrice
Carola Barbero
è docente di Filosofia del linguaggio e Filosofia della Letteratura all’Università di Torino. Tra le sue pubblicazioni recenti: Filosofia della letteratura (Carocci 2013), L’arte di nuotare (Il Nuovo Melangolo 2016), Attesa (Mursia 2016), Significato. Dalla filosofia analitica alle scienze cognitive (con Stefano Caputo, Carocci 2018) e La porta della fantasia (Il Mulino 2019). Per Marietti 1820 ha scritto la nota di lettura a Francis Scott Fitzgerald, Il grande Gatsby (2019) e ha pubblicatoAddio. Piccola grammatica dei congedi amorosi (2020).

Roberto PiuminiIl piegatore di lenzuoli, Marietti 1820  

Un uomo che di mestiere piega lenzuoli. Una mongolfiera che trasporta sapone e sale. Una valle vicino al Po dalla quale il profumo dei cembri risale i valloni fino alla Francia e all’Occitania. Il sale che matura in spuma nelle vasche di Trapani. Un uomo e una donna in una libreria, un boscaiolo costretto a trasformarsi in boia, un amore prodigioso e doloroso insieme in un giardino pieno di fiori. E una domanda: tornò, Teseo, ad Atene? Lasciò davvero, sugli scogli di Nasso, la malinconica Arianna? Dalla penna raffinata e sorprendente di Roberto Piumini, dieci poemi editi e inediti.

Roberto Piumini è tra i maggiori scrittori italiani. È stato insegnante, attore, burattinaio e ha scritto libri per ragazzi, testi poetici e romanzi. Ha tradotto i Sonetti e il Macbeth di Shakespeare, il Paradiso Perduto di Milton e l’Aulularia di Plauto. Con Marietti 1820 ha pubblicato Gli sguardi. Sette racconti sulla pittura (2019) e La barba del Manzoni (2020), disponibili anche in eBook. Milva Maria Cappellini ha curato edizioni di autori dell’Ottocento e del Novecento, tra i quali Gabriele d’Annunzio.

Dietrich von Hildebrand, La bellezza alla luce della redenzione, EDB

«Che importanza deve essere attribuita alla bellezza nella vita di un cristiano? Quale ruolo dovrebbe giocare nella vita di coloro che sono stati redenti? Qual è il rapporto tra la redenzione e la bellezza? La bellezza ha perso il suo valore dopo la redenzione?». Sono le vertiginose domande affrontate in questo testo di Dietrich von Hildebrand, pubblicato in inglese nel 1951 e qui presentato per la prima volta in traduzione italiana. «Un saggio – osserva Roberta De Monticelli – indubbiamente sospeso fra estetica e teologia spirituale», un notevolissimo esempio di fenomenologia dell’esperienza assiologica, o dei valori, in cui von Hildebrand raccoglie la quintessenza delle scoperte della sua giovinezza europea e anticipa la sua monumentale Estetica.

L’autore
Dietrich von Hildebrand (Firenze 1889 – New York 1977), fenomenologo della scuola di Monaco, è stato tra i maggiori filosofi cattolici del Novecento. Tra le sue pubblicazioni, disponibili in italiano presso Bompiani, Che cos’è la filosofia? (2001), Essenza dell’amore (2003) ed Estetica (2006).

Emiliano Rubens Urcioli, La religione urbana. Come la città ha prodotto il cristianesimo, EDB

Il cristianesimo è una religione biblica e nella Bibbia ebraica la città è un luogo sospetto, di peccato e di vizio, di idolatria e di assenza di Dio. Babele, una città, e il Sinai, una regione desertica, sono i riferimenti spaziali dell’ostilità e dell’amicizia divine. Da un lato, il fondatore dell’urbanesimo secondo il racconto biblico, Caino, è anche il primo omicida della storia dell’umanità. Dall’altro, il salvatore dell’umanità secondo il cristianesimo, Gesù di Nazareth, si tiene a distanza dai centri urbani palestinesi di grande e media grandezza, percorre i villaggi, frequenta i deserti, è giustiziato nella città santa in seguito a una sentenza emessa da un procuratore mandato dalla città eterna. Questo libro intende dimostrare che, nonostante le premesse non sembrino ideali, la formazione storica del cristianesimo antico e tardoantico è il prodotto di una relazione dialettica e strutturale tra le forme (e le forme di vita) urbane dell’impero romano e le strategie comunicative, organizzative e propagandistiche di alcuni “impresari” religiosi urbani. Selezionando materiali relativi ai primi quattro secoli di storia della letteratura cristiana, il volume si propone di riscrivere il tradizionale racconto del rapporto ideale tra città di Dio e città terrena alla luce di una specifica relazione materiale: quella tra religione e città.

L’autore
Emiliano Rubens Urciuoli, ricercatore postdottorale e Junior Fellow al Max Weber Center for Advanced Cultural and Social Studies di Erfurt, è membro del centro internazionale di ricerca Religion and Urbanity: Reciprocal Formations. Specialista di storia del cristianesimo antico, ha pubblicato per Morcelliana-Scholé Servire due padroni: una genealogia dell’uomo politico cristiano (2018).

Brunetto Salvarani, La gioia della normalità. In memoria di Odoardo Focherini, EDB

Il volume raccoglie una serie di contributi che mettono a confronto con l’oggi i temi che furono propri del beato Odoardo Focherini, martire della fraternità e della speranza, deportato nel campo di concentramento di Flossenbürg e morto, a 37 anni, nel sottocampo di Hersbruck. Giovane carpigiano di famiglia trentina, primo giornalista a essere beatificato dalla Chiesa cattolica, negli anni del fascismo e della seconda guerra mondiale si impegnò attivamente per mettere in salvo molti ebrei. La straordinarietà del suo esempio risiede nel fatto che egli non fu né un teologo, né un eroe predestinato al gesto esemplare, ma un cristiano comune che imparò a credere nel Vangelo come un laico autentico. Dai vari interventi emerge con chiarezza l’attualità della sua figura, capace di aprirsi all’altro, opporsi all’antisemitismo, scegliere di non omologarsi alla cultura dominante.

L’autore

Brunetto Salvarani, teologo, giornalista, scrittore e conduttore radiofonico, dirige la rivista Qol. Docente di Missiologia e Teologia del dialogo alla Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna e negli Istituti di Scienze religiose di Modena, Bologna e Rimini, fa parte della redazione della trasmissione RAI 2 Protestantesimo ed è presidente dell’Associazione degli Amici di Nevè Shalom – Waahat as-Salaam. È fra i conduttori della trasmissione radiofonica di Radio 3 Rai Uomini e Profeti. Tra le sue pubblicazioni recenti: Teologia per tempi incerti (Laterza 2018), De André. La buona novella (Terra Santa 2019, con Odoardo Semellini) e Dopo. Le religioni e l’aldilà (Laterza 2020).

Simone Morandini (a cura di), La diversità feconda. Un dialogo etico tra religioni nelle città, EDB

Riusciamo davvero a vivere assieme? La pluralità religiosa è una delle grandi caratteristiche della tarda modernità, ma non sempre è facile trovare parole per valorizzarne la ricchezza. Spesso prevalgono gli attriti, che ostacolano la convivenza e sfociano talvolta nella violenza. Questo libro si concentra sul fatto che al cuore delle religioni vi siano parole e risorse vitali, capaci di orientare alla convivenza nella pace, al riconoscimento del volto dell’altro, alla fraternità/sororità. Lo documentano i testi della parte centrale del volume, che danno la parola alle etiche delle diverse religioni, ascoltandone la diversità, grazie al contributo di testimoni o studiosi, per cogliere risonanze possibili e spazi per la convergenza e la collaborazione. Il percorso si completa con tre affondi conclusivi che esaminano nodi e potenzialità dell’incontro tra religioni in due ambiti eticamente critici: bioetica e cura della casa comune. Il testo nasce dalla riflessione condotta dalla Fondazione Lanza di Padova (Centro Studi in Etica), in collaborazione con la Facoltà Teologica del Triveneto e la Formazione Socio-Politica della diocesi di Padova.

Simone Morandini insegna Teologia della creazione all’Istituto di Studi Ecumenici San Bernardino in Venezia, di cui è vicepreside, e alla Facoltà Teologica del Triveneto. Coordina il  Gruppo “Custodia del Creato” dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Conferenza episcopale italiana. Tra le sue pubblicazioni recenti con EDB: Teologia dell’ecumenismo (2018), Cambiare rotta. Il futuro nell’Antropocene (2020), e, con Serena Noceti, Diventare teologi. Cammini aperti di uomini e di donne (2021).

Domenico Cambareri, Contro don Matteo. Essere preti in Italia. EDB

San Pietro e Robin di Batman, Games of thrones e don Matteo, Nestore re di Pilo e Tina Turner, papa Francesco e gli scout. All’interno di un agile affresco pop, questo libro parla della condizione dei preti in Italia e riflette sulle molte fragilità dell’azione pastorale odierna, resa ancora più problematica dalla pandemia. Nate da numerosi colloqui con presbiteri e laici che avvertono l’urgenza di avviare una revisione audace e coraggiosa della formazione seminaristica e del ministero stesso, a partire da quello parrocchiale, queste pagine rispondono all’invito di papa Francesco a non lasciarsi rubare la gioia.
L’
Evangelii gaudium innerva la seconda parte della riflessione, in cui viene suggerita un’originale e concreta soluzione al clericalismo che impoverisce e intristisce tante vite offerte con slancio: circondarsi di poveri, giovani e donne per “rimanere” nella storia degli uomini.

Domenico Cambareri, parroco a Trebbo di Reno e cappellano dell’Istituto penale per i minorenni di Bologna, collabora con la cattedra di Antropologia teologica ed escatologia alla Facoltà Teologica di Sicilia (Palermo). Laureato in Italianistica all’Università di Bologna, ha conseguito il dottorato di ricerca in Teologia dogmatica alla Facoltà Teologica dell’Italia centrale (Firenze).

11 settembre è data storica: venti anni fa l’attacco alla democrazia. Libro copertina è “Twenty. Il nuovo secolo americano: venti anni di guerra e pace nelle cronache di un giornalista italiano” di Francesco Semprini

Gli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001 sono una dichiarazione di guerra destinata a cambiare per sempre il volto del pianeta mentre l’umanità si sta affacciando al nuovo Millennio, abbagliata dalle chimere di una globalizzazione spinta e dal trionfo del modello liberale. Anche quella dichiarazione di guerra è globale, tanto da richiedere una risposta altrettanto globale, la prima vera prova di forza che prescinda dai meccanismi meramente economico-finanziari che dominano la fine del Novecento. Una scossa di magnitudo tale da mettere in discussione la tenuta della comunità internazionale. A distanza di circa dieci anni dalla fine della Guerra Fredda, gli Stati Uniti riscoprono il ruolo di leader politico mondiale in questo nuovo sforzo contro i “cattivi” del pianeta. Ma gli Usa non sono più gli stessi, il mondo nemmeno. Le coordinate spazio-temporali che regolano la vita terrena si calcolano con unità di misura assai diverse, assai più dinamiche e fluide. È la sfida nella sfida.

Un paio di mesi prima dell’11 settembre 2001, Francesco Semprini decide di recarsi a New York per studiare e inseguire il suo “sogno americano”. Vive in presa diretta i tragici eventi di quel mite martedì di fine estate, dinanzi ai quali non ripiega facendo retromarcia verso l’Italia tornando nella sua Roma. Decide piuttosto di rimanere negli Stati Uniti maturando la convinzione di diventarne un moderno narratore. Il suo percorso e quello dell’America procedono dapprima in parallelo, sovrapponendosi e intrecciandosi a doppio filo nel corso degli ultimi venti anni.

Twenty è la narrazione dell’America del secolo XXI e della relativa proiezione planetaria, venti anni di cronache di guerra e pace osservati attraverso gli occhi di un giornalista italiano e raccontati nella doppia veste di cittadino e osservatore. Una sequenza di scatti e dispacci che ripercorrono i principali accadimenti dei due ultimi decenni, amplificati nelle diverse dimensioni della multimedialità. Racconti puri che lasciano al lettore lo spazio di giudicare conferendo opportuni strumenti di critica. E con la sacrale consapevolezza di una narrazione prevalentemente in presa diretta, senza filtri né privilegi se non quello dell’opportunità di essere rimasto sempre il più vicino possibile ai fatti.

L’autore
Francesco Semprini, giornalista professionista, vive negli Stati Uniti dal 2001. Ha seguito per La Stampa le più importanti vicende politiche ed economiche americane del nuovo secolo, ed è stato inviato di guerra nei principali teatri di crisi del pianeta. Per il quotidiano torinese ha aperto un ufficio di corrispondenza alle Nazioni Unite. Ha curato ed è co-autore del volume Emergenza Libia (Rubbettino Editore) e ha prodotto Siete Mil, documentario breve sulla crisi del Venezuela.

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