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SMF per L’Urlo – I più volti di Giampaolo Cassitta nel “Domani è un altro giorno”- Parte seconda

19 Agosto 2020 - Articoli di S.M. Fazio, DIGRESSIONI, ESCLUSIVA!, Recensioni
SMF per L’Urlo – I più volti di Giampaolo Cassitta nel “Domani è un altro giorno”- Parte seconda

Da L’Urlo del 19 agosto 2020

I più volti di Giampaolo Cassitta in “Domani è un altro giorno”- Parte seconda

Una storia che inizia male e finisce peggio, che ti trascina nella meraviglia paradossale dell’inattesa

 

Lo scorso mercoledì abbiamo recensito Dolci, sante e marescialli, nella rubrica ‘I più volti di…‘, del bravissimo e versatile Giampaolo Cassitta, autore sardo tra i più noti per la capacità di destrutturare un testo passando dall’induttivo al deduttivo e viceversa.

Oggi è il 19 agosto 2020 e ricorre il genetliaco dello scrittore che con Domani è un altro giorno, uscito pochi mesi fa sempre per Arkadia Editore, nella collana eclypse in questo anno di pandemia, ha totalmente rivoluzionato l’immagine del narratore spiritoso che ti tiene incollato al libro a favore di una narrazione, distruttiva, ma con continui puntelli affascinanti, che rendono disonore a premi molto noti nel panorama italiano dove stranamente le giurie forse sono più affascinate da classiche case editrici piuttosto che da realtà di livello altissimo, seppur indipendenti, che propongono scrittori straordinari che per avere il riconoscimento non si sa cosa dovrebbero fare. Lettori cari della mia rubrica, Cassitta, come scrissi per altri autori, merita di entrare con prepotenza nel firmamento editoriale. Ciò senza necessità che chi lo editi possa chiamarsi come quei loghi che della globalizzazione hanno prodotto la distruzione delle realtà indipendenti. Questo è il mio augurio per il compleanno di Giampaolo.

 

Dal Maggio dei Libri web edition il privilegio Cassitta

«Ho compreso perché le storie sono necessarie, perché c’è sempre qualcuno che le racconta e qualcuno che è disposto ad ascoltarle». In questa frase, attinta dal romanzo, io lettore che ho avuto la fortuna e il privilegio di ‘leggere e ascoltare’ questa meravigliosa storia raccontata in modo quasi autobiografico dallo straordinario scrittore, che ho avuto il piacere di conoscere in una diretta al Maggio dei Libri web editon 2020 ospite del Comune di Catania in Aspettando EtnaBook Festival internazionale del Libro e della Cultura, si esalta la magnificenza di chi sa tenere una penna in mano.

 

 

18 novembre 1963

Si narra di un figlio di nome Rocco, che parla alla sua mamma e che comunica al lettore che «Questa non è una favola, e non ha un lieto fine. Sopratutto ha un brutto inizio».

La vicenda racconta di una giovane donna, madre di due figli in tenera età, che viveva in funzione degli stessi e del suo giovane marito di nome Riccardo che amorevolmente chiamava Riccardocuordileone.

«Mamma ti ricordi?» con questa ouverture Cassitta definisce una data di ciò che è l’inizio della bellezza del concetto di romanzo d’amore, il più elevato. Il 18 novembre 1963 giorno dell’attentato al Presidente degli U.S.A  J.F. Kennedy, Rosanna Lisei, ricevette la visita di due persone che rappresentavano la ditta di costruzione edile dove il suo Riccardo lavorava. Questi le comunicavano che il marito aveva avuto un incidente sul lavoro. La donna aveva subito inteso che si trattava di qualcosa di brutto.

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La nave della vita prende un’altra direzione: Cassitta docet

Esce fuori dall’ipotetico dialogo con la madre il buio più totale, ma Rocco prosegue raccontando che fino al 17 novembre 1963 eri moglie e madre, dal 18 novembre 1963 diventi vedova e noi orfani di padre. La nave della vita aveva preso un’altra direzione. Il narratore, Rocco, si rivolge alla madre, ricordando il triste inizio di un percorso senza la presenza paterna.

Esce fuori dall’ipotetico dialogo con la madre il buio più totale, ma Rocco prosegue raccontando che fino al 17 novembre 1963 eri moglie e madre, dal 18 novembre 1963 diventi vedova e noi orfani di padre. La nave della vita aveva preso un’altra direzione. Il narratore si rivolge alla madre, ricordando il triste inizio di un percorso senza la presenza paterna.

 

La crescita, Gigi Riva e la cinquecento arancione

Il tempo scorreva e la vita presentava le esigenze per i due ragazzi. Dall’avventura dei primi anni di scuola, le prime amicizie, le prime distrazioni, fino all’acquisto della 500 fiat arancione.

Affioravano ricordi dallo sbarco sulla luna, alle imprese del Cagliari nel campionato di calcio con l’idolo Gigi Riva. Come avrebbe voluto vivere quei momenti con la figura paterna!, del quale aveva saputo dalla madre che parteggiava un pò per l’Inter in quanto ammirava un giocatore di nome Angelillo e quindi di riflesso lui divideva i suoi favori metà per il Cagliari e metà per la compagine milanese di sponda nerazzurra.

Fortunatamente il tempo e la quotidianità ti impongono ad andare avanti, lasciando i ricordi alla nostalgia.

La crescita, viverla al meglio rammentando i parenti, i viaggi, le vacanze, et alii, tutte gesta accompagnate da mamma Rosanna. Anche delle prime letture con interessi per autori molto impegnativi per la sua età, alle belle frasi che dicevano: a tutti voi che abbracciate le mamme non ve ne vergognate. Lo sentiva come un tributo a quella meravigliosa figura. Ricordi che Rocco avrebbe voluto trasmettere a sua adorata madre, indice di un pensiero grato a colei che aveva speso la propria vita per lui e per il fratello.

 

Maturità

Ma il percorso esistenziale tornava ad essere ancora una volta tortuoso: la mamma si ammala di Alzheimer, malattia che si nasconde dentro la persona per emergere all’improvviso, cancellando la memoria e il vissuto storico di un essere umano. Rocco sente tutta la sua malinconia, nel vedere quella figura tanto amata che vagava con la mente nella confusione totale e che ripeteva tante volte le cose che ascoltava. Le avrebbe voluto dare la gioia di saperla consapevole e gaia adesso che i figli erano maturi e inseriti nel contesto vitale, come lei sperava e aveva combattuto per far loro raggiungere diversi traguardi. Purtroppo si stava ripetendo lo stesso dramma di quanto morì il padre.

Piena di dolore che porta quasi al pianto il lettore, la lettera che Rocco si auto scrive come se fosse la sua mamma a dettarla. Cassitta dice alla fine che questo è un romanzo e i fatti narrati sono chiaramente frutto di fantasia, io invito a leggerlo questo capolavoro ontologico e sono certo che mi darete ragione quando asserisco che potrebbe essere autobiografico per molti: «nessuna persona può essere amata più della propria mamma».

Buon compleanno Giampaolo Cassitta

Buon compleanno Giampaolo Cassitta

Conclusione

Bellissimo, voglio fare una cosa che non ho mai fatto in questa rubrica, dare un voto che è il 10 e lode! Grazie e nuovamente auguri a Giampaolo Cassitta.

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