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SMF per #LRR – L’inquietante mistero di un iceberg sull’asse Sicilia-Lombardia

15 Dicembre 2022 - Articoli di S.M. Fazio, DIGRESSIONI, Recensioni
SMF per #LRR – L’inquietante mistero di un iceberg sull’asse Sicilia-Lombardia

Da Letto, riletto, recensito! del 15 dicembre 2022

L’inquietante mistero di un iceberg sull’asse
Sicilia-Lombardia

Iceberg” (Dialoghi, pp. 94, € 15,00) di Liana D’Angelo, più che un romanzo, tecnicamente si presenta come un racconto lungo. Un bel racconto che affronta temi al genere umano molto noti. L’autrice però presenta quella capacità di rendere asciutte le vicende che racconta, tant’è che pochi sono gli orpelli che esplicita di contorno: ciò rende bene l’idea che ci troviamo innanzi ad una professionista di altissimo livello. Ambientato sull’asse Sicilia-Milano, dove il personaggio chiave di primo acchito sembrerebbe essere il Sindaco di un paesino dell’entroterra siculo, sul quale le diffamazioni cadono come fosse acqua battente di una tempesta che non vuole arrestarsi, la D’Angelo, incrocia più elementi che porteranno a sorprese che tengono alte la tensione del lettore, e diciamolo chiaramente, non c’è cosa migliore.

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Tra i personaggi che si incontrano, oltre a una voce misteriosa che apre un dialogo telefonico con Luigi Maggio, tracciando argomenti molto scottanti, tanto da spingere il Sindaco a partire per Milano, perché alcuni dubbi lo colgono su eventuali sospetti di chi ha architettato la vigliaccata verso se, vigliaccata architettata in modalità individuale, le diffamazioni succitate e collettive, che controllano e toccano il quieto vivere di lavoratori di una importante fabbrica nel territorio del paesino dove è primo cittadino. Un personaggio che ad un certo punto appare chiave, è Salvatore, anche se scorrendo le pagine ci si accorge che non così chiaro è il suo ruolo: persona umile e perbene, che però sembra, ma solo a tratti, focus di una svolta che rinnova gli interrogativi del Sindaco Maggio. C’è tecnica sopraffina e riferimenti che inducono a importanti riflessioni sulla legalità e sulla scelta del genere. Non possiamo qui andare, sveleremmo le diverse intersecazioni che magistralmente la D’Angelo ha posto. A tal proposito ci piace lasciarvi con un quesito che scoprirete ultimando la lettura del libro: perché il titolo è Iceberg?

    Nonostante non vi siano, e forse è proprio questa la fortuna della penna della D’Angelo, giri che tritano l’interesse del lettore, l’autrice è riuscita a mantenere una linearità non indifferente della narrazione, pur introiettando nel contenuto tanti elementi.

Un romanzo o racconto lungo, come già annunciato, che in alcuni momenti, eccellentemente narrati, richiamano l’attenzione a imbarazzi nei quali chiunque può trovarsi a fronteggiare, rappresentano lo specchio di una società malvagia sempre pronta a guardare il proprio interesse costi la dignità e serenità dell’altro.

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