“
La quota d’ombra” (
Ensemble, pp. 194, € 16,00) di
Mario Massimo è uno di quegl’ottimi libri che ripercorrono vissuti storici e fasi che hanno trasformato l’andamento, per dirla in termini semplici, della società e della Storia del nostro Paese e che ha lasciato un imprintig su scala planetaria, ma nella bellezza e nella per nulla scontata narrazione da sceneggiata, l’autore riesce a portare in auge anche un intreccio sentimentale (parallelo a qui matrimoni combinati tra aristocratici delle famose Repubbliche e Ducati vari che nel 1861 spariranno a favoe dell’Unità d’Italia), che anche in questo caso non lascia traccia di allineamenti col resto di altra letteratura (piuttosto ALTA! E ce n’è poca e “La quota d’ombra” vi rientra sicuramente), tra due personaggi che daranno luce e interpretazione alla quota d’ombra di uno dei due che coinvolgerà non soltanto l’altro. Ma cosa è questa condizione che porta anche il titolo del romanzo? Certo non vi racconteremo né sveleremo, ma alcuni aspetti di contorno e alcuni flashback di triplo ritorno, vista anche l’epoca storica, ve li consegniamo. Una descrizione minuziosa delle città e dei luoghi, la paesaggistica pittorica riportata in parole: è molto dettagliato il supporto che Massimo fa anche dei ciottoli delle strade, tanto da far vivere l’esperienza dei rumori che un passo può emettere mentre corre, passeggia o si sofferma. Altra descrizione che ci ha molto convinto è la bellezza e la schiettezza nel raccontare come bella può essere una città, Foggia, dove vive Irma, che però tra attualità del tempo e prossima evoluzione, tentenna a mantenere il suo stato di grazia. Bellezza della lingua: il romanzo si dimena anche in uno stile che introduce fonemi e termini meticci e dialettiali che fanno riferimento ai tempi, ai luoghi e anche ad altre opere (sapete cos’è ad esempio il
Bibelots? Nessun problema, l’autore lo spiega), ma l’onestà intellettuale di chi lo ha scritto e di chi lo ha pubblicato ne fa riferimento con alcune note, senza far perdere il genere narrativo. Altro aspetto è la poetica e la musicalità che in più parti della storia narrata viene esposta:
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A noi, è risaputo, piacciono da sempre più questi temi e questi autori che il coraggio ce l’hanno, oltre che a superare l’esame di una perfetta scrittura da romanzo e fiction, nonostante l’input è ripreso da fatti reali.