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SMF per LRR – Fuori dal nulla di un lutto che non va elaborato – Recensione a “In nessun luogo”

7 Luglio 2022 - Articoli di S.M. Fazio, Recensioni
SMF per LRR – Fuori dal nulla di un lutto che non va elaborato – Recensione a “In nessun luogo”

Da Letto, riletto, recensito! del 07 luglio 2022

Fuori dal nulla di un lutto che non va elaborato

Io non so se l’autore ha bene inteso d’aver scritto un libro di formazione distopico, nonché manualistico per terapie d’impatto (e io posso affermarlo per defonrmazione, doppia, professionale), lo dico perché il contenuto si basa su un fatto reale che ci trasforma, tutti, pertanto voglio auspicare il beneficio del dubbio, che nel gran terremoto del pensiero della parola scritta, tutto può sfuggire! Io non lo so, non mi importa saperlo in questa sede, forse non mi importerà mai. Roberto Saporito, lo conosciamo come autorevole scrittore e anche stavolta con “In nessun luogo” (A&B editrice, 2022), ha confermato la sua grandezza anche nel momento più doloroso.

      Non so se sono all’altezza di comunicarvi qualcosa, posso dirvi che ciò che ho scritto sono sensazioni e che, mio dolore è essermi rivisto, non tanto per stile e contenuti, quanto per ripetibilità di accadimenti e indecisionalità che in alcune ‘zone’, il protagonista affronta.

Buona lettura di recensione e di libro. (Salvatore Massimo Fazio)

Se ci si pone nell’ottica del paradosso, questo gioiello di Roberto Saporito dal titolo “In nessun luogo” (A&B Editrice, 2022, pp. 91, € 10,00), scritto rigorosamente in seconda persona, come a me piace e come narra la voce narrante “non è gradita la seconda persona a editori e editor”, ma non a tutti, rispecchia il tentativo di ripresa senza alcuno sforzo che il protagonista si troverebbe a fare, grazie a pochissime ‘note’ di casualità che lo riportano dove in contesti similari non si è sentito di andare… da solo, ma non in compagnia di alcuno. Chiariamo che ad un certo punto, per chi non conoscesse l’autore, lo stesso chiarisce il dubbio più amletico: è lui stesso il protagonista? Si, certamente e qui non stiamo svelando nulla di particolare, anche perché tra rassegna e comunicati stampa c’è il chiaro riferimento. Ciò che mantiene enorme la scrittura e i contenuti del nuovo romanzo dell’autore albese è quel senso di dilaniamento definitivo dal quale non si può ottenere riscatto. Ma da cosa riscattarsi? Precisiamo che la vicenda/matrice ha una dolorosa verità vissuta pochi anni fa dal Saporito, ma che con articolatissimi ‘investimenti’ della creatività sfocia nella fiction: siamo sicuri? No, certo è che trattasi d’una forma di fiction, che fin dei conti può appartenere a molti, se non troppi, esseri umani. La bellezza dell’idea di ritorno nei (margini di) luoghi dove un uomo, vedovo (termine che ritroverà davanti lo sguardo attento durante la lettura di un documento e che non gradirà), fu con la moglie è potentissimo, sicché si assapora una sensazione quasi agorafobica e ansiogena. Si faccia attenzione: sappiamo bene che sono due prospettive patologiche per nulla gradevoli, ma diventano necessarie per abbattere quel senso di niente che è rimasto ad un uomo riservato e che solo si ritrova.

 

Meccanismi scontati, come ad esempio l’esser pronti per la partenza verso nuove mete da conoscere, alimentano quel senso di preoccupazione dell’aver dimenticato qualcosa a casa, che siano i documenti o il denaro contante: proprio così, non è scontato quando a tutto ‘pensava Lei’. Mistica di una elaborazione di un decuplicato lutto, che spingono anche nel più profondo senso si colpa quando incontra una ex compagna di scuola e con lei beve un calice di vino bianco. Il protagonista ripercorre i viaggi, giunge in aeroporto, si ritira e torna indietro oppure alloggia dove non ha prenotato perché l’ultimo istinto gli dice di provarci: non ce la fa!, frattanto la sua carta di credito si prosciuga e da qui la straordinaria equazione che la vita adesso, da solo, è dipendente da ciò che ha messo da parte pecuniariamente: se muore presto sono tanti soldi, se campa fino a novantanni non basterebbero.

A proposito di vecchiaia, la coppia si sarebbe vista in quella casa che hanno a Parigi, che dopo la morte di Lei, è rimasta vuota, perché giunge quasi alla soglia il vedovo, ma né riesce né vuole praticare da solo l’ingresso o ancora, gli AirBnb o gli alberghi, che ripetutamente prenotava: non c’è più il “Buongiorno Voi come state”, bensì “Buongiorno e sua moglie?”, e l’angoscia di dire sempre quella parola, che è meglio dire piuttosto che utilizzare metafore o sinonimi, ma anche evitare il venditore di cibi cotti, così che non amplifichi il malessere. Il titolo “In nessun luogo”, è propriamente azzeccato e lascia libera l’interpretazione a fine lettura. Cristallizzatosi nei non luoghi, in una monotonia che si nutre di calici di vino bianco e approdi in aeroporti, dove non c’è nulla che possa dare una scossa di ripresa, una melanconia prioristicamente in solitaria, solo il sollecito continuativo di una persona in qualche modo fidata, rivoluziona e abbatte il paradosso di cui abbiamo tentato di spiegare in overture: sei qui, in questa terra e non puoi che continuare a vivere, forse sopravvivere, Lei è morta e devi ricostruirti anche i più banali dettagli (esempio sopra della preparazione dei documenti), risorgi, nessuno ti ha detto di ridere, tanto tu non ridevi con facilità, non eri musone, eri molto timido, e così continui ad essere, resistendo e poi ci sono una miriade di inviti in tutta Italia che ti aspettano donandoti la migliore stanza, così a riservatezza la puoi mantenere, tanto andrai sempre in albergo o in Airbnb, perché ti necessita uno spazio ampio e forse perché quell’agorafobia che può cogliere l’hai abbattuta negli undici mesi che sei rimasto solo: benvenuto al nuovo mondo, con un segreto, quello dei segni, che continuano a proteggerti e accompagnarti. (Questo corsivo finale è mio, personalissimo, perché i segni arrivano anche altrove e distano più di 1400 km. Grazie Roberto!)

Clicca sulla cover per acquistare "In nessun luogo"

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L’autore

Roberto Saporito è nato ad Alba (CN) nel 1962. Ha studiato giornalismo. Ha diretto una galleria d’arte per trent’anni. Ha pubblicato raccolte di racconti e romanzi, tra i quali ricordiamo Harley-Davidson (1996) volume che ha venduto oltre 20.000 copie in brevissimo tempo dalla pubblicazione, Generazione di perplessi (2011), Il rumore della terra che gira (2010), Il caso editoriale dell’anno (2013), Come un film francese (2015), Respira (2017), Jazz, Rock, Venezia (2018) e Come una barca sul cemento (2019). Suoi racconti sono stati pubblicati su alcune antologie e su innumerevoli Riviste Letterarie. Ha collaborato con la Rivista Letteraria di Milano “Satisfiction” con una personale rubrica. Appare come cameo nel racconto “Distonie siculo piemontesi”, dell’antologia “Siciliani per sempre”, 2020.

 

Il libro

Titolo: In nessun luogo

Editrice: A&B

Pagg.: 92

Prezzo: € 10,00

Voto/Valutazione: Supremo

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