Da Paesi Etnei Oggi e Letto, riletto, recensito!
“Un’insopportabile donna morta” – Recensione al romanzo di Stefania Coco Scalisi (Bibliotheka)
Cosa fa un donna morta che risulta essere insopportabile? La risposta potrebbe rasentare l’idea di spiriti che rimangono in terra a disturbare e inquietare i viventi, prendendo una piega horror. Il titolo del nuovo romanzo di Stefania Coco Scalisi, “Un’insopportabile donna morta” (Bibliotheka, pp. 165, € 16,00) potrebbe indurci a pensare tinte macabre e noir, ma così non è. L’autrice etnea, che ci rappresenta nel mondo anche per la sua professione (Laurea in relazioni internazionali e apolide per lavoro o per scelta, poco ci importa) e che oggi vive, scrive e lavora a Bologna, ha plasmato un giallo dalle tinte giallissime con colpi non indifferenti alla ricerca di colpevoli per la morte di una donna.
Ma chi è questa donna? La polizia si mette sulle tracce dei condomini dove viveva anche la morta, scoprendo che le vittime in qualche modo – descritte con notevole dissacramento e divertimento – sono coloro che orbitavano quando la donna era viva. Insopportabile fino allo sfinimento (non pagava il condominio, non gli andava bene il muratore che faceva i lavori per altri condomini, non sopportava il dentista, et alii), viene trovato il suo corpo nella tromba dell’edificio con l’osso del collo rotto. Chi è stato? Certo non facile capirlo, tanto che – e qui altre risate, seppur un po’ amare – i poliziotti dediti alle indagini si spazientiscono assieme al magistrato. Fino a non capire più nulla. Il messaggio che la Coco Scalisi lascia trapelare è dei più puliti e arditi: quando siamo fuori dalle mura di casa appariamo in tutt’altra maniera di ciò che siamo tra le mura, ma non soltanto di casa, ma anche dello stabile dove condividiamo gli spazi con altre persone. Ma allora chi siamo noi? E chi siamo da vivi? E da morti? Ce lo spiega, rendendo gradevole e divertente, con tanto di induzione alla riflessione, questa bravissima autrice, che da catanesi ci onoriamo di avere nei palinsesti di più aree della rappresentazione delle italiane che riescono nel mondo. Lo stile: è tutto! Magistrale ed eccellente, ottimi fraseggi che non ci fanno staccare dal testo e se torniamo indietro nella lettura lo si fa sicuramente per i due motivi sopra esposti: sorridere, onorando chi sa far ridere senza mai sforare i confini della banalità e della volgarità e, psicologicamente, riflettere perché sempre si può star meglio. Da leggere e conservare accuratamente nella memoria, anche per momenti più caotici del nostro scorrere quotidiano, così da alleggerirci l’attimo che ci rende irrequieti, ma mai insopportabili!