Da Letto, riletto, recensito! del 26 settembre 2023
È “Migrazioni” di Carmelo Zaffora (A&B Editrice) il Consiglibro Autunno 2023
Sinossi
I dieci racconti contenuti in Migrazioni (A&B, pp. 161, € 16,00) di Carmelo Zaffora, affrontano un tema dell’esistenza umana non soltanto come sinonimo di dislocamento spaziale, inteso come ricerca di fortuna in una terra straniera, ma anche come modalità di trasferire, dentro e fuori da se stessi, stati d’animo, innamoramenti, ricerche spirituali, follie, comportamenti, scelte obbligate dentro cui nuota a suo agio il personale destino dei protagonisti. Attraverso un arco di tempo che si sposta indietro e in avanti, lungo un percorso che va dalla fine dell’egemonia minoica, accaduta alla corte del primo re sikano, passando per un episodio di vita di un famoso medico, ebreo siciliano, nato ad Agrigento nel medioevo, un poeta del 1700 morto suicida, un viaggio dei giorni nostri fatto per amore in Portogallo, un animista africano alla ricerca del fratello a Roma, l’epopea di un emigrato che per due anni non lasciò mai un porto del Brasile, Zaffora narra l’enigma dell’incompiuto con cui l’umanità si trova a fare i conti. Dieci storie nelle quali la casualità, la ragione, la tenacia e la volontà vengono mischiate creando un ordine differente attraverso cui si perviene allo smarrimento vertiginoso del libero arbitrio e della propria scelta individuale.
Recensione
Con questa antologia di dieci racconti, il saggista, pittore, poeta nonché psichiatra Carmelo Zaffaro, consegna ontologicamente le bellezze, le speranze, le ironie e i sarcasmi di chi per necessità o volontà sceglie di approdare in altri luoghi, per scoprire secondariamente l’importanza della propria terra. Ci limiteremo in quest recensione a sintetizzare, senza svelare ovviamente, il primo capitolo, dove Peppe parte alla volta della sua destinazione primaria, il Brasile, per scoprire quanto difficile e quanto duro può essere non trovare mai nessuno che sia al pari nostro: gentile, volenteroso, audace. Si pensi infatti che il protagonista si troverà a prendere una malattia mentre è imbarcato e piuttosto che ricevere il supporto d’altri disperati riceve soltanto derisione. In una serie di vicende tutte votate ad un crollo psicofisico Peppe, conoscerà un gentilumo che si accorge della grandezza e umiltà di Peppe per regalargli qualcosa che al rientro nella propria dimora siciliana, diventeranno elemento per crearne un soprannome che si porterà fino alla morte e per il quale sarà costretto sempre a dare spiegazioni a figli, nipoti e pronipoti. Lo stle di Zaffora ondeggia tra il narrato al presente, al passato e al futuro, pur concentrando, e centrando, le emozioni e sensazioni che non creano distanze e differenze tra gli esseri umani. Con cosa ci si trova a fare i conti nel momento in cui siamo gettati nel mondo? Ricordando Cioran: è vera la tesi secondo la quale dobbiamo vivere proprio per quell’inconveniente di essere nati che non dipende da noi, ma da altri simili che procreano? Volume con un taglio potentemente sperimentale, che dalla penna del saggista Zaffora, la sua opera più nota ad oggi è il capolavoro sul filosofo ebreo Abulafia, riconsegna la bellezza del vivere: comunque sia e come sia, non arrendendosi, mai.