Da Letto, riletto, recensito! del 20 marzo 2021
Silvia Bottani, Il giorno mangia la notte, Sem
La storia di questo romanzo è ambienta nell’estate meneghina. Naima è una bella ragazza italo marocchina che oltre a lavorare come insegnante di sostegno, frequenta una palestra dove pratica il kingboxing. Lo stesso posto è frequentato da Stefano, giovane aspirante avvocato, con la passione per la politica, fronte estrema destra che pratica le arti marziali.
C’è anche Giorgio: padre di Stefano vive una vita dissennata da quando la moglie, Marina, lo ha lasciato, per il motivo che non sopportava più il comportamento del marito dedito all’alcool e al gioco d’azzardo, cosa che lo aveva ridotto alla perdita del lavoro e a coprirsi di debiti.
Stefano nonostante avesse un carattere impetuoso, faceva di tutto per gestire il genitore affinché tornasse a dare un senso alla sua vita. Una sera Giorgio preso da disperazione non avendo più un soldo in tasca e aggredito dai fumi dell’alcool, decide di mettere in atto una cosa che mai avrebbe pensato: organizza uno scippo ai danni di una povera donna che si trovava di passaggio nel quartiere isolato dove lui stazionava. Nell’aggredire la sua vittima, la spinge per terra, facendole battere il capo. La donna tenta una debole reazione, ma nulla può contro la forza dell’uomo, il quale si impossessa del portafogli della donna, contenente pochi soldi e una collanina con le iniziali della stessa vittima.
Nello stesso tempo, Naima, che vive una vita indipendente, riceve la notizia che la madre era stata ricoverata e che le condizioni non erano le migliori, pertanto inevitabile era un intervento d’urgenza, al fine di rimuverle del sangue dalla zona malata.
I medici comunicano con chiarezza a Naima, che la riuscita deloperazione non è certa, lascaindo così nello sconforto la ragzza, la quale, apprende tra l’altro, che l’incidente della madre, è avvenuto a causa d’un’aggressione a scopo di rapina, senza che si sia potuto sapere chi fosse l’aggressore, anche se la polizia, aveva assicurato che avrebbe fatto il possibile per risalire al bruto.
S’incrociano i cammini dei due ragazzi: Stefano oltre a lavorare nello studio legale della madre del suo più caro amico, stava creando le basi per una sua candidatura alle prossime elezioni comunali, per portare avanti le idee di una certa destra estremista. Frequentando la palestra, conosce e si innamora di Naima, ben sapendo che nel suo ambiente politico non avrebbero accettato che un loro candidato alle elezioni frequentasse una donna di colore.
Giorgio che continua a vivere di degrado chiede ancora una volta al figlio, di porte aver dei soldi con la solita promessa che glieli avrebbe restituiti, appena si riattivava per lavorare nell’agenzia immobiliare, dalla quale era stato estromesso causa lo stato pessimo in cui viveva. I due si danno appuntamento e Stefano si accorge che il padre porta una collanina simile a quella che porta pure Naima. Il ragazzo gli chiede dove avesse preso quell’oggetto, ricevendo risposta, che l’aveva trovata per strada, e subito gliela consegna come pegno al figlio ma anche perché a suo dire gli stava portando sfortuna.
Io giorni passano, e il giovane in un momento intimo con Naima gli fa vedere la copia della collanina che anche lei porta al collo. La ragazza che nello stesso tempo aveva affrontato la morte della madre, chiede stravolta a Stefano, come avesse avuto l’oggetto che apparteneva alla sua mamma, facendogli notare le iniziali impresse della defunta nella medaglietta. Stefano racconta come l’ebbe, e Naima gli chiese di poter incontrare il di lui padre, così da capire la dinamica della morte della madre.
In un drammatico confronto, Naima capisce che Giorgio da delle spiegazioni non molto convincenti e decide di agire da sola per non coinvolgere emotivamente Stefano. Una sera, va a trovare Giorgio, che all’ennesimo rifiuto di questi di dare spiegazioni più chiare sulla vicenda, riceve calci e pugni che lo stendono fino a lasciarlo quasi moribondo.
Da qui la storia prende un cammino drammatico, coinvolgendo altri personaggi che arricchiscono tutto il mondo di Naima e Stefano. Il giovane viene travolto dal suo amore per la ragazza e dai problemi che gli crea la comunità politica a cui appartiene tanto che la ragazza deve scontrarsi da una mentalità razzista che la respinge, fino a che ne insorge un conflitto tra i due.
Quello che vi abbiamo narrato per spunti, sono solo icipit, di un romanzo che incrocia tre protagonisti che con un finale triste e drammatico consegna la propria logica conclusione. Il libro si è aggiuticato uno dei maggiori premi italiani alla sezione ‘opera prima… ma per saperne molto e molto di più, non vi rimane che leggere questo romanzo he già è un evergreen della letteratura nostrana.
L’autrice
Silvia Bottani è nata e vive a Milano. Giornalista, si occupa di arte contemporanea e collabora con diverse agenzie di comunicazione. Suoi interventi sono stati pubblicati da Doppiozero, Riga, Sapiens, Arte, Rivista Segno, CultFrame. Il giorno mangia la notte è il suo primo romanzo. (fonte semlibri.com)
Il libro
Titolo: Il giorno mangia la notte
Editrce: Sem – Società Editrice Milanese
Pagg. 277
Prezzo: € 17,00
Valutazione: favoloso