Da Letto, riletto, recensito del 10 febbraio 2022
Gli interrogativi di una profetica solitudine di Enzo Martines
Una solitudine perfetta affronta temi di grande attualità e forte suggestione: dove ci porterà la tecnica? che rapporto si instaurerà tra uomo e intelligenza artificiale sempre più perfezionata, sempre più adattata, sempre più capace di competere con il nostro intuito, le nostre emozioni, al punto di appiattirle entro i confini di una logica asettica e inconsapevole? Tema spinoso e affrontato da un filone della filosofia novecentesca e moderna, Heidegger in testa. Il protagonista di Una solitudine perfetta è Pino Carrieri, geniale ed ecclettico scienziato le cui innumerevoli competenze includono linguistica, informatica, ingegneria; Pino Carrieri è uomo di fama internazionale alle prese con la progettazione di androidi di ultima generazione per applicazioni militari, non solo:
l’autentico (e semi clandestino) scopo dello scienziato è mettere a punto droidi in grado di interagire emotivamente con gli esseri umani e potenzialmente di esautorarli, automi capaci di apprendere e auto-apprendere: una crescente ossessione che poco a poco scava nella psiche del protagonista un’invalicabile trincea, il perimetro di una solitudine emotiva ed esistenziale dove infanzia e prima maturità lo incalzeranno di una schizoide malinconia indecisa tra mille rimpianti e altrettante repulsioni. Imprigionato tra presente e passato, alle prese con un futuro professionale ed esistenziale angosciosamente indistinto, Carrieri subisce un definitivo scacco e un lacerante rammarico: quello di non aver vissuto e amato, di aver rigettato affetti e sentimenti, di averli rimossi in vista di un’irraggiungibile atarassia.
Una perfetta solitudine si tinge anche di giallo. Sulla scena, infatti, e nella geografia di quel vissuto inutilmente rimosso, irrompe un misterioso omicidio a cui Carrieri assiste in casa dello zio, episodio solo in apparenza irrelato e che alla fine entrerà in rotta con il suo vissuto professionale, svelando intrighi e giochi di potere. Il romanzo regala vari piani di lettura, sorretti da una scrittura incisiva ed efficace, a tratti lirica, mostra una fitta trama di personaggi inseriti in rivoli narrativi mai banali che, via via, felicemente si inseriscono in un ben congegnato arco narrativo.