Da La Sicilia del 24 giugno 2022
Vito, Viola e un destino condiviso a sorpresa
Francesco Scrima, docente e prolifico autore palermitano, torna alla ribalta letteraria col suo nuovo romanzo, “Oscuro o lieto” (Mohicani editori, pp. 390 € 18).
In una Palermo ricca di fascino e contraddizioni, nel suo alternarsi di stagioni e colori, durante la festa per i suoi quarant’anni, Vito Giacalone viene attratto dal tatuaggio a forma di una viola di una cameriera. Inizia così una ricerca che lo porterà a ritrovare la cameriera, Viola, e ottenere le risposte che da sempre lo tormentano alle domande sulla sua infanzia e sulla morte dai contorni inquietanti dei suoi genitori. Scoprirà il terribile passato di Viola che risulterà essere fortemente intrecciato col suo. Viola, abbandonata dalla madre, ha trascorso la sua infanzia e la sua adolescenza fra violenze e umiliazioni prima in un convento di suore e dopo in un matrimonio asfissiante con un marito meschino e manesco. Il destino di Vito e Viola li farà incontrare e permetterà loro di conoscere e seppellire il doloroso passato. Ciò che il lettore assiste sono repentini cambi di scena e rovesciamenti di prospettive: la trama prende sempre nuove strade e sarà sempre più avvincente e inaspettata. Figura interessante è la compagna di Vito, Valeria, nobile catanese bellissima che non riesce a perdonare Vito del rapporto profondo e totalizzante con Viola. Altri personaggi, minori, ma indispensabili per l’avvicendamento dei fatti sono: la zia Giulia, antica custode della verità, il professore di Filosofia, Peppe, le suore del convento, ambigue e depravate e la madre di Giulia, finalmente ritrovata. La viola rosso carminio costituisce il trait d’union fra i protagonisti, accomunati dalla stessa iniziale del nome proprio, ed è il simbolo di questa storia che riesce a tenere il lettore col fiato sospeso fino alla fine.