Da La Sicilia del 18 ottobre 2023
Un viaggio trasversale nella società italiana degli anni Sessanta
Berto è tornato, stavolta nelle “Case rosse” (Luoghi Interiori, pp. 216, € 19) navigando tra piacevoli riscontri del cambiamento. Quale? In tempi in cui fare coming out rischia di diventare la moda per allinearsi e non sparire dal gruppo, il cambiamento che vive Berto, narrato nel nuovo romanzo di Alberto Coco, è un viaggio trasversale che si protende nell’Italia degli anni sessanta e settanta. La bellezza della scrittura dell’autore meneghino non si spinge solamente nella contestazione e rivoluzione di quei decenni, bensì attraversa la scoperta che può fare un uomo, ancora ragazzino, dal cambio di quartiere, perché i genitori riescono a trasferirsi in un nuovo appartamento. Il cambiamento spesso fa paura, ma grazie all’attenzione che ripone l’autore, seppur ci sono momenti molto crudi, su tutti il bullismo, il personaggio chiave svela momenti di novità come quando narra che il papà riesce ad essere simpatico e spiritoso o la conoscenza della sessualità, quella dell’imbarazzo, l’amicizia pura, il vivere la fondazione di un’azienda dei genitori, narrando elementi che vengono messi in auge per materializzare il sogno di chi la vita la accoglie nella crescita.
Berto è un sognatore che sviluppa il desiderio dai fatti reali e concreti, la differenza rispetto al resto dei ragazzi della sua età è che una intelligenza notevole lo pervade e grazie a questa riesce a fantasticare e interpretare diversamente da tutti gli altri. Cosa direbbe uno scienziato della psiche? Che il ragazzo ha qualche patologia. Così non è! Nel suo bel libro, l’autore sconfessa tristi realtà socio professionali sovente strapagate, per ripiegare le proprie inutili convinzioni e certezze su alcuni ‘strani modi’ di pensare delle persone. “Strani modi”: altro non sono se non il normale processo socio-vitale.