Da La Sicilia del 16 aprile 2023
Un uomo d’altri tempi. Emotività e thriller nel romanzo dell’etnea Raro
Il nuovo romanzo di Raro (pseudonimo dell’etnea Roberta Raffaele) “Un uomo d’altri tempi” (Scatole Parlanti, pp. 245, € 18) presenta una doppia interpretazione dalle forti tinte thriller alla profonda ascesa dell’emotività e della solitudine nell’accezione di idea fissa e distorta del possedere l’altro. Il romanzo si concentra sulla figura di Sebastian, ambito da un nugolo di docenti e studiosi, accorpati per ricostruire la biblioteca della quale è direttore e che è andata in fiamme, del campus canadese dove spicca Nora, insegnante che gode delle attenzioni caste dell’uomo.
Durante i lavori si innescano meccanismi tossici, tra chi ambisce all’uomo, che è anche fratello del Rettore del Campus e chi, pur desiderandolo, attenta alla sua vita. Sorprendente la bellezza della narrazione di Raro nell’incrocio stilistico legato alle emozioni dei diversi personaggi che si susseguono: da Emma, docente al pari di Nora, a Robert omosessuale che confida l’interesse per Sebastian, a figure malsane invaghite, segretamente, dell’uomo, nonché pronte a far capitolare i progetti di ripresa dei luoghi accademici. Nonostante l’uomo sia proprio come il titolo del romanzo riporta, vive la conflittualità dell’idea delle relazioni a causa del fallimento di un matrimonio consumatosi con un’ex allieva del campus. Indicativo di tutta la storia, che ci piace non raccontare ovviamente, è anche una limpida, chiara e ben definita scrittura, che rappresenta la metafora di molte assurdità di paradossali personalità scambiate per geniali e insospettabili professioniste, spesso d’area della cura della mente (della quale sono malate), ma che nascondono il loro essere carnefice contro uomini semplici e divertenti, devastati da vissuti personali che per casuali incroci subiscono la cattiveria della feccia umana.