Da La Sicilia del 14 giugno 2023
Un intellettuale nella sua ostinata semplicità
Rossana Cavaliere ne “Leonardo Sciascia negli occhi delle donne”, (Vallecchi, pp.248, €18), uscito il 26/5/23, ha il merito di raccontare non solo lo scrittore e l’intellettuale “polemista”, ma l’uomo nella sua ostinata semplicità nonché nel suo indomito desiderio della verità. Lo fa raccontare da 12 donne che lo conobbero per motivi professionali e culturali e che rimasero affezionategli per la sua sensibilità, generosità e riservatezza. “I suoi silenzi parlano”, afferma Elisabetta Nonino, silenzi che affascinavano per il loro carico di riflessione; e “provocava scandali e aveva la solitudine tipica del profeta”, sostiene Marcelle Padovani. E forse non è vero che l’articolo sui professionisti dell’antimafia fu una profezia? La definì con semplicità “antimafia di vetrina”. E quanta solitudine gliene derivò fino a giungere al suo personalissimo pessimismo e a quello scetticismo che definiva “il miglior antidoto per il fanatismo”? “Sapeva ascoltare”, dice Barbara Alberti, virtù che oggi pare scomparsa definitivamente in un mondo dove si urla e si impongono pensieri e parole.
Sciascia attraverso la sua scrittura lenta e semplice non ci ha raccontato la Sicilia, ma ce l’ha spiegata. Affermò che la Sicilia, fosse un matriarcato produttore di mali che affliggevano l’isola: “Le donne del mezzogiorno sono capaci delle peggiori nefandezze…”, disse, quando raccontava come le sue amate zie, pur rispettando il loro padre, lo considerassero uno stupido per via della sua onestà e della sua incorruttibilità. Libro godibilissimo, che punta al tentativo, peraltro riuscito, di scagionare Sciascia anche dall’accusa di misoginia e sessismo, di affrancarlo dal peso delle polemiche che scaturirono dalle definizioni che Sciascia diede della donna siciliana e del matriarcato in Sicilia.