Da La Sicilia del 9 giugno 2023
Perrotta ironizza sull’assurda contemporaneità
È un interessante lavoro, paragonabile allo scuotimento che il rumore di una mitraglietta dà a chi non l’ha mai sentito da vicino, l’ultimo libro, una raccolta di racconti, di Massimiliano Perrotta, drammaturgo, regista, editore e poeta siciliano trapiantato a Roma, dal titolo “L’aria del tempo” (pp. 96, € 10), pubblicato per i tipi di Torri del vento edizioni con i quali nel 2020 aveva già pubblicato la silloge “Dopoguerra”. Impegnato nei diritti civili e nell’approfondimento socio culturale (non si dimentichi la sua produzione letteraria, forse più nota, pubblicata per Sikeliana, dal titolo “Hammamet” che si aggiudicò il Premio Giacomo Matteotti della Presidenza del Consiglio dei Ministri), in questo nuovo lavoro il poliedrico intellettuale di Mineo sferra tutta la verità che richiama quell’assurdo non tanto lontano dagli accadimenti contemporanei e classici che a tratti sembrano esasperati, ma che nel reale esasperano chi li vive e subisce. Perrotta ha la grande capacità di ironizzare – e far divertire – il lettore anche meno attento o più distratto con quei bei racconti che richiamano la quotidianità contemporanea ma anche quella più arcaica. A tratti esilarante non possiamo non citare “L’inutile”, “Titoli di coda” o ancora l’apoteosi del diniego in “Nessuna intervista”. Il titolo, “L’aria del tempo” rende onore ai maltrattamenti della vita che scorre tra mogli impegnate ad ammazzare il tempo in cucina o (qui Perrotta raggiunge il concetto di epico e non possiamo esimerci dal plaudirlo) quei personaggi che sanno sempre tutto che incontri in qualsivoglia bar d’élite o di periferia: sono loro i protagonisti assoluti, ma lo sanno soltanto loro e chi gli sta dietro… e molte volte, seppur raggirati o derisi, hanno ragione. Risate e amaro in bocca: la cultura è servita!