Da La Sicilia del 29 ottobre 2022
Pappalardo, un nuovo noir fitto di colpi di scena
Che Davide Pappalardo sia un bravo scrittore, fattosi da se, che lotta sicuramente per la pubblicazione con certa editoria di qualità è un dato assodato. L’autore siciliano adottato a Bologna, non è la prima volta che scuote gli animi e che sollecita interesse. Da qualche giorno è in vendita “Il verso dell’assiolo” (Pendragon, pp. 182, € 16,00) che consegna al lettore una scrittura veloce e coinvolgente, un classico per l’autore, stracolma di coup the théâtre per contenuti per nulla scontati che rendono partecipe il lettore, anche il meno attento, in quel turbine di personaggi e ambienti che sveleranno il perché del titolo. Cambia qualcosa però rispetto ai precedenti romanzi e alle collaborazioni per antologie: lo stile. Non ci si trova infatti in un periodare ad un solo tempo e modo, bensì i salti pindarici, nell’accezione positiva, di chi è attento studioso della miscellanea delle sintassi e delle paratassi e delle forme del linguaggio scritto, stavolta vertono con grande coraggio verso passaggi sin dall’incipit: passato, futuro, ipotesi, presente! Perché? Perché, a nostro parere, è riuscito a coniugare la bellezza della storia con quella dell’imporre tipologie stilistiche di livello, nonostante nella narrativa contemporanea e definita d’élite vi è un certo snobismo nel non accettare queste sperimentazioni che sono rare nella contemporaneità. Quanto alla trama, ciò che emoziona è la pochezza di alcuni personaggi che però tra diversi sentimentalismi riescono a tessere il forte sentimento dell’amicizia: e qui la psicologia del sociale rientra a pieno titolo. La personalità di ogni protagonista, ben sei, si erge dai microcosmi in età adolescenziale per diversificarci nella maturità. Romanzo intriso di un taglio saggistico che merita un’attenzione in lungimiranza, oltre il genere noir.