Da La Sicilia del 17 febbraio 2023
Nannarella, quando le attrici erano “il cinema”
La magia del cinema, nella contemporaneità forse troppo intrisa di effetti speciali tecnologici, che per ore ci fanno stare ore a capire quale potrebbe essere il finale di un determinato film. Altri tempi, altra storia altra attrice: Nannarella, così era appellata Anna Magnani che il 7 marzo compie 115 anni dalla nascita e il 26 settembre, 50 dalla morte. La racconta Patrizia Carrano per i tipi di Vallecchi Firenze, “Tutto su Anna. La spettacolare vita della Magnani” (pp. 400 € 20). Tra le più note sceneggiatrici, nonché scrittrice e giornalista, l’autrice traccia un profilo fedelissimo di Nannerella. Un profilo fedele, ma la sorpresa è per i tanti che non sappiamo di Anna Magnani se non che rappresentò l’unicum dello spettacolo e di certa cultura ripresa tra i luoghi più comuni: case, strade, Oscar e scene interpretate che nulla da togliere a grandissimi registi, nessuna altra attrice avrebbe saputo interpretare. Un trattato per registi che di effetti speciali possono nutrirsi con quelli naturali, umani, passionali, di quella sagacia e della capacità spontanea orpellata e arricchita dall’impegno che la Magnani ancora oggi riesce a consegnare a chi vede un suo film. La sua vita narra l’identità come gruppalità come quando a supporto di Di Vittorio poche le parole, urlate a una platea vasta.
Un volume pronto a svelarsi già dalla quarta di copertina: «Forte ma fragile. Sentimentale ma cinica. Antidiva ma primadonna. Bella ma anche brutta. Modernissima ma antichissima. Coraggiosa ma paurosa. Indipendente ma sottomessa. Appassionata ma indifferente. Drammatica ma ironica. Attrice classica ma dialettale. Madre chioccia ma lontana. Prepotente ma arresa. Principessa ma plebea. Ignorante ma di belle letture. Generosa ma brutale. Ecco la Magnani.» Del passato eterno: grazie Patrizia.