Con “Elogio dell’aberrazione e altre piccole infamie” (Ponte alle grazie, pp. 208, € 16,80), ‘l’architetto’ della parola ricercata della scrittura contemporanea, Francesco Permunian, torna a distanza di poco tempo dal suo penultimo scritto, così da non abbandonare i lettori, già sofferenti della scadenteria che si pubblica in Italia. Nel nuovo romanzo, con dedica in epigrafe al siciliano Salvatore Silvano Nigro e contenente due dipinti su Pier Paolo Pasolini di Luca Del Baldo e un racconto dello stesso Permunian, l’accuratezza stilistica e ben articolata da un linguaggio sempre in linea con la ricerca limpida di cui l’autore di Cavarzere e esegeta incontrastato. L’ironia tagliante si incrocia con la narrazione contenutistica dell’aberrante, che solo di primo acchito potrebbe richiamare un suo precedente del 2011, “La casa de sollievo mentale”, per accorgersi che ci troviamo innanzi a un meraviglioso reale spaccato di vita in opera ex novo; qui i personaggi sono Titìn e Ofelia, che hanno praticato rinuncia a non produrre prole, ma anche per scongiurare rischi di accusa sociale. Un articolato pensiero che e volontà di una scelta, come puo esserne un’altra qualunque.

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Lo scenario iniziale, tra deiezioni appallottolate come palle di neve e rincorse tra marito e moglie, mantiene lo spirito della relazione, dove, e lo sappiamo per certo, la psicologia sarebbe sempre pronta a definire una diagnosi disturbante per chi pratica qualsivoglia tipologia di ‘giuoco’ (vedasi l’importanza pedagogica del giuoco, n.d.a.), senza considerare il passo succitato della ‘scelta della non prole’. Certo la riflessione, frattanto scorre la lettura divertente e impegnata al contempo, non fa aspettare un’improvvisa separazione tra i due con motivazione esilarante, per poi proseguire, pero, in un invincibile percorso che attimo dopo attimo porta a ‘insurrezioni’ del normale agitarsi umano. Articolato in tre parti, il romanzo non e la prova magistrale di Permunian (ogni scritto e magistrale!), quanto il proseguire di quel caso Permunian, che tanti anni fa, forse oggi rosica certa editoria di massa, non lo aveva considerato per il suo debutto. Noi ringraziamo, perche spesso chi finisce nelle major, rimane contorno, e sarebbe stato un delitto non saper attendere per scoprire che il rischio era di perdersi tutta questa (vera) eccellenza salvifica.