Da La Sicilia del 29 agosto 2020
La Sicilia, nota come “Stupidistan”
L’intervista. L’Isola in un ipotetico futuro nel nuovo romanzo del siracusano Stefano Amato Un posto dove analfabetismo, ignoranza e stupidità stanno prendendo il sopravvento.
Nel 2015 la Sicilia si onora di un romanzo pubblicato per marcos y marcos, dal titolo “Bastaddi”, che fu una riscrittura del film “Bastardi senza gloria” di Q. Tarantino, dove i mafiosi sostituivano i nazisti. L’autore è l’aretuseo Stefano Amato, che quest’anno, esattamente il 26 agosto, torna negli scaffali, sempre con l’editore milanese, con ‘Stupidistan’, narrazione ambientata in una Sicilia del futuro prossimo venturo. Non dimentichiamo che Amato è una delle più prolifiche penne sicule, tant’è che dal 2009 ad oggi ha pubblicato per Transeuropea, Feltrinelli, Hacca, et alii, più di dieci opere, scrivendo anche racconti per “Linus”, “Maltese Narrazioni”, “Colla”, “Doppiozero”. Nostra sponte è chiedergli a quale delle sue produzioni è più affezionato, e senza alcun ripensamento dice: «“Il 49esimo Stato” che oltre ad esserne più affezionato è quello di maggior successo. Un libro che ha richiesto molta ricerca e nato grazie anche a un’idea forte mai venuta a nessuno». Con Stupidistant l’autore simula una resa, che troverà riscatto in una donna che subisce oltraggi che si riscatteranno grazie alle sue strategie. «È la storia di Patty, trentenne romana ma sicula di origine che con un inganno viene condotta in Sicilia, che ormai è un posto incredibile dove tutto è andato in malora: dai rifiuti ovunque all’aggressività ignorante della gente. La stessa proverà a scappare da quella massa di ‘stupìdi’, gli abitanti dello Stupidistan, solo dopo aver provato l’angheria del manicomio – in Stupidistan rinchiudono chiunque dimostri di avere un minimo di libero e ardito arbitrio -, per poi finire addirittura all’ARS, coinvolta dai governatori per risolvere i problemi che assillano l’isola».
Un sogno di legalità il tuo ?
«Pur parlando di una Sicilia del futuro ho voluto portare alle estreme conseguenze quello che oggi è: un posto dove analfabetismo, ignoranza e stupidità stanno pian piano prendendo il sopravvento, trasformando questo luogo in uno invivibile sotto molti aspetti».
C’è riscatto di fondo in questa tragicomica narrazione?
«Ho notato che io e i miei amici passiamo sempre più tempo a lamentarci di quello che non va in Sicilia. Dal fare una passeggiata ai rifiuti, dalla gente allergica a qualunque regola, perfino quelle scontate del vivere civile e relativo Stato assente. Mi sono chiesto se qui abbiamo più motivi per lamentarci e ho capito che in Sicilia le cose vanno male in un modo particolare, è come se circolasse un virus della stupidità. Allora ho pensato che invece di lamentarmi di continuo di questa stupidità diffusa, potevo scriverci una storia, possibilmente senza prendermi sul serio e buttandola sul ridere, anche se si tratta di un riso molto amaro».
Un romanzo per risvegliare le coscienze?
«Più che altro per esorcizzare la rabbia di vivere in un posto che sembra faticare a seguire perfino le norme più semplici del vivere civile. In altre parti s’inventano soluzioni futuribili per consumare meno risorse possibili, riciclare i rifiuti e sfruttare le energie rinnovabili. Qui siamo ancora con i sacchetti di spazzatura per strada».
Più persone la pensano alla tua stregua, altri potrebbero darti del detrattore, non credi?
«Il mio intento è far sapere di più di un lato della Sicilia che non viene raccontato molto spesso, ma anche per chi prova la stessa mia rabbia e vuole esorcizzarla facendosi una risata».
Sai di essere uno dei pochi scrittori nel firmamento che non hanno una agenzia alle spalle?
«Posso confermare che in questo momento non ho un agente, ma in un caso l’ho avuto. Si comunque, è vero, ho pubblicato tutti i miei libri senza l’aiuto di un agente ciò non vuol dire che non sia importante averne uno. Non escludo di tornare ad averne uno».
Seppur altri libri hanno affrontato il tema, ‘Stupidistan’ è una novità che l’autore teneva a raccontare. Una sua versione, dove non accusa di stupidità gli altri, quanto certamente si volge ai troppi che non replicano ad azioni che intristiscono la sua bella terra intinta di colori naturali.