Da La Sicilia del 16 febbraio 2022

La metafora di Elsa Flacco,
dalla Storia alla contemporaneità

Il nuovo romanzo dell’autrice abruzzese Elsa Flacco, “Italico” (Chiaredizioni, pp. 354, € 17,50) ambientato nel 24 a.C., narra di un basico con due protagonisti: Cecilia, figlia di Clodia e Metello Celere, e Asinio, giovane con ambizioni politiche, di nobile famiglia vicinissima al Cesare. I due ragazzi si conoscono grazie alla frequentazione di Asinio in casa di Cecilia. Quest’ultima vive con angoscia l’esser promessa sposa di Publio Cornelio Lentulo, rampollo di un casato vicino al potere, ma che lei non desidera, tant’è che l’unione si rivelerà molto infelice così da far seguire le orme materne a Cecilia: concedersi ad altri uomini, da lei scelti, per compensare il malessere di un matrimonio combinato. Il suo amore puro, però, è per Asinio col quale affronterà una polemica, ben descritta, causa l’accusa di lei, di starsene lontano per interessi di carriera. Sono amanti, ma che vivono il tempo fino a che non vengono divisi dalla distanza che proprio la carriera di lui impone ecco perché sfocerà il drammatico colloquio di cui sopra che porterà ad un nebuloso futuro. Questo libro riporta ad un periodo che ci fa rivivere gli anni di scuola dove abbiamo studiato l’Impero Romano. Molti dei coprotagonisti che vengono menzionati, trovano riscontro in quelli che sono stati i libri di Storia, sempre in attuale rinnovamento. Elsa Flacco con questo romanzo storico spinge a riflessioni che sicuramente riportano alla contemporaneità, quasi a utilizzare la metafora che i tempi passano, ma gli uomini riescono sempre a rinnovarsi nella loro mediocrità, rispecchiandosi nelle ambizioni politiche che hanno un gene di buona volontà, ma che precipitano per l’interesse personale, abbandonando la vera idea del concetto di polis. Libro che dà molto, sulla scia degli accadimenti attuali.