Da La Sicilia del 6 febbraio 2021
Il macabro divertissement di Paolo Pera
Pierino Porcospino, pubblicato da Gian Giacomo Della Porta Editore, è la rielaborazione della celebre opera di Heinrich Hoffmanm. A plasmarlo di nuovo significante è il giovanissimo poeta e critico albese Paolo Pera, che diversamente dall’originale non pre- senta intenti educativi ma è mera- mente un “macabro divertissement” nel quale l’autore se la spassa a mano- mettere le filastrocche. Se un tempo i bimbi, protagonisti del libro, veniva- no puniti per la loro diseducazione, adesso ci lasciano le penne, mal che va- da, un arto o due.
Chi narra sembra un bimbo meravigliato delle morti dei coetanei, rei d’essere al mondo e di vo- lerlo – come ogni fanciullo degno di questo nome – dominare. Pera inscena un teatrino pronto ad ammirare la violenza comicizzata: il tempo in cui viviamo! Difatti, figlio della sua gene- razione, avrà “goduto” profondamen- te di tale tendenza in diversi cartoons (già i Simpson mostravano quale car- tone preferito di Bart e Lisa una cop- pia di novelli Tom e Jerry dove il topo assassinava il gatto).
Altresì, come sostiene il filosofo Pagliasso, l’autore aggiunge un’analisi contemporanea alla già vasta letteratura critica fatta sul Der Struwwelpeter di Hoffmann, co- me già Groddeck, Adorno et alii, mettendoci un pizzico d’autobiografia fusa nell’insieme. In sostanza se l’opera originale era già un capolavoro di vio- lenza (però gentile) siamo qui di fron- te a un esemplare massacro d’inno- centi, indirizzati a divenire pessimi a- dulti. Pera, nella sua bizzarra rivisitazione, mostra le pecche della contemporaneità: un mondo dove troppo spesso preferiamo buttare via gli oggetti (e le persone) malfunzionanti anziché impegnarci a sistemarli.