Da La Sicilia del 5 novembre 2022
Donnarumma scala nell’inesorabile scorrere del nostro tempo
I fallimenti del tempo, le angosce che si rivelano, l’età che avanza: tutto quanto si svela alla nostra vita frattanto che incombe l’inesorabile scorrere del tempo. Ne “La vita nascosta” di Raffaele Donnarumma (Il ramo e la foglia edizioni, pp. 328, € 18,00), R. è un uomo che colto dal dolore dello smarrimento nel ritrovarsi solo, attiva una serie di orpelli per migliorare la propria vita: dalla cura della propria persona alla ricerca di un nuovo mood esistenziale, adeguandosi alla modernità del mondo digitale. Nell’incipit, più di ogni altro libro che abbia trattato la questione omosessualità, Donnarumma spiega in maniera impeccabile come la facilità di approccio supera di gran lunga le dinamiche del mondo eterosessuale, ponendo l’accento e avviandosi ad una narrazione che miscela tra il vissuto personale e il reale che coinvolge nell’esperienza dolorosa la non accettazione dei fatti che si susseguono. Entrando nel dettaglio, R. conoscerà un uomo grazie alle chat, L., un uomo più giovane di lui, la vita si riapre e riprende quota, di quello spiccare il volo dopo una guarigione che però se ne farebbe gradevolmente a meno: gelosie, preoccupazioni intersecate con gli impegni di lavoro, torbidi e oscuri momenti di riflessioni che fanno ergere malesseri. Cosa ne viene tra il malessere della solitudine improvvisa e d’abbandono e quello del ritrovarsi in una solitudine, dove crediamo l’opposto, che rinasciamo a vita nuova e positiva? Nulla, se non quel male oscuro di cui Berto fu encomiato con lo Strega. La scrittura del Donnarumma è intinta di forti scie poetiche, sino a giungere ad una epilogo in un crescendo simile ad una delle più note opere classiche che muovono l’anima, che lascia il lettore stupito per la capacità creativa nel narrare il vero.