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SMF per La Sicilia – “Cadaveri squisiti” e trasgressivi – Recensione al nuovo romanzo di Valeria Biuso

4 Luglio 2024 - Articoli di S.M. Fazio, Recensioni
SMF per La Sicilia – “Cadaveri squisiti” e trasgressivi – Recensione al nuovo romanzo di Valeria Biuso

Da La Sicilia del 4 Luglio 2024

“Cadaveri squisiti” e trasgressivi

Valeria Biuso, scrittrice etnea trapiantata da anni in Toscana, propone un romanzo ambientato a Catania del genere “transgressive fiction”. «Onora la sua terra col fascino di chi scuote dentro»

A distanza di sette anni da “Anche la morte ascolta il jazz” (Ianieri), volume che faceva paura per quantità di pagine al sol vederlo, ma che una volta intrapreso il percorso della lettura non riuscivi a schiodartene, Valeria Biuso, catanese doc, ma trapiantata in Toscana da diversi anni, è tornata negli scaffali libreschi con “Cadaveri squisiti”(pp. 147, € 13,00), pubblicato per i tipi di Re Artù Edizioni, con un genere che ancora non ha fatto presa in Italia, rispetto i paesi anglosassoni: il transgressive fiction. Seppur nosogrofizzabile del genere si fa fatica a definirlo in toto: vuoi perché, come appena detto, non ancora affermatosi in Italia, vuoi perché la stupenda narrazione dell’autrice, che fa pendant con la sua bellissima mise, ci ha messo in crisi: dove stanno i vincitori dei maggiori premi in Italia, stanno sicuramente queste belle penne che a trovarle in libreria già è difficile, facendo una riflessione sempre più arrabbiata: perché il mondo editoriale si è ridotto alla mercé di politica, di squallidismo economico, di oltraggio di consumi di alberi per produrre carta con porcherie scrittevi sopra? Valeria Biuso, ci aveva sorpreso, ma stavolta lo rifà senza riuscire a identificarne una continuità. Coraggiosissima, narra di storie che fanno percepire essenze celestiali confuse alle macabre – senza impaurire, sia inteso!

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Vi è una inclinazione che se dobbiamo necessariamente accostare a teorie, tesi o autori, lontanamente fa cogliere, alla maniera d’ossimoro, una vicinanza, ma molto offuscata, con il mondo nichilista e di questo anomalissimo nichilismo ricama per la prima volta l’ambientazione nella sua città natia: Catania. Dunque il transgressive fiction, approda in Itala, con ambientamento a Catania! Voli pindarici, esperienze che di surreale non hanno nulla, perché la Biuso ti consegna lo scandalo costante della verità palesata quotidianamente appena metti il naso fuori di casa se non addirittura appena ti svegli, e in quel riposare vi né un estremismo del continuum del lavorio mentale che ci accompagna tutti fino all’ultimo giorno sul pianeta. Potenzialmente vicino all’arte del Jazz (il riferimento non è volutamente forzato con l’opera precedente), con metodo oculato e certosino, l’autrice che quando torna in Sicilia dimora nella piccina Sant’Agata Li Battiati, arteria che dista non più di 3,7 km da Catania, cavalca come fosse un cavallo che non ha bisogno di riposo, una letteratura non definibile d’altri tempi, bensì di nuovi paradisi (un altro caso, unico, sempre etneo, riguarda il pari collega Giovanni Coppola col suo “Baurbon”, n.d.r.) che possono scardinare quel malcontento fittizio intellettualista del “si legge poco in Italia”: e ci crediamo, se a farla da padrona sono le solite menate degli anni di piombo, velate e mai spiattellate, che non è vero che non ne abbiamo contezza, sappiamo bene perché raggiungono certe vette. Ma chi è questa brava autrice che sta mettendo a soqquadro le ipotetiche strategie di chi confeziona cavolate a tavolino, raccontando e riprendendo sempre storie del vissuto pre ventennio o intra ventennio? La Biuso è un’autrice, di professione traduttrice, che in questo romanzo, onora la sua terra e lo fa col fascino di chi ti scuote dentro, facendo rabbrividire le carni ed eccitando i sensi, che siano di fame di cadaveri squisiti, che siano di una rara (unica!) musicalità letteraria. Siciliana, etnea, nuova forma di beatificazione della parola: bravissima Valeria, non fermarti più, che puoi fare tanta docenza, specie per i troppi che li hanno accomodati nei primi banchi, immeritevolmente di tale posizione!

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