8 marzo 2015 h. 22 @PulpPaper-LaCartiera, Via Casa del Mutilato, 8 Catania, Salvatore Massimo Fazio sarà ospite nel live degli Smegma Bovary. La band catanese capitanata da Emiliano Cinquerrui che si trittifica con la presenza di Francesco Lima e del produttore Giuseppe “Peppe” Schillaci, si onora di un sequel tentativistico della performance nichilista anni ’30, proprio col supporto di S.M. Fazio.
Un pensiero su “Salvatore Massimo Fazio Guest nel Live degli Smegma Bovary”
Così inaspettato, lo incontro per la prima volta e mi vorrei presentare, scambiamo due parole. E’ affiancato da una donna, non si staccherà un attimo (la moglie sento dire, carinissima). E’ teso, quasi timido ma anche molto socievole. Inizia il concerto di un trio divertentissimo, gli Smegma. Poi il cantante, Emiliano, annuncia il titolo di una brano, Agnus Dei. Canta, urla, finisce la canzone, lo stesso toglie il microfono dall’asta, si sposta e vedo salire sul palco Salvatore Massimo Fazio. Ha una coroncina in mano, sembra farfugliare, in effetti… prende il microfono che gli passa Emiliano, recita il Padre Nostro, si inginocchia. Da le spalle a noi del pubblico. Qualcuno urla “non ci bastava solo Emiliano? anche Massimo Fazio?”, indice di chi conosce la scena intellettuale artistica siciliana e certamente conoscerà bene i due. Ridono alcuni. Massimo si alza, si posiziona di fronte a noi. Io sono laterale. La “moglie” scarta una attrezzatura fotografica imponente e, sono profana, sicuramente importante. Lo fotografa a raffica. Lui è terribile in viso. E’ la rappresentazione di ciò che ho letto di questo scrittore. Ha lo sguardo durissimo. Sembra fissare qualcuno all’orizzonte del pubblico a distanza. Una voce caldissima, bassa quasi a non arrivare alle parole e invece ci stupisce. C’è un sinth che lo accompagna e una tortuosa chitarra. Lui immobile con giacca e papillon, per un attimo mi ha fatto paura. Ha lo sguardo, nuovamente, terrificante ma che ti penetra. Per un attimo, solo per un attimo, muove il collo alla sua sinistra, me lo ritrovo davanti, ma davanti a me c’è lei, la sua lei, per forza, fissa lei. Lo sguardo non cambia, Serissimo. Piace questo guest annunciato solo a parole e non uscito in stampa. C’è silenzio lo si ascolta. Eppure canta un vecchissimo brano che nemmeno emoziona, voglio vivere con te. Rivolta il collo verso il pubblico di fronte. Le mani in tasca. La voce sembra mancare e lui la trasforma, diventa aspirata. Mi ricorda l’ora delle tentazioni dei csi. Il palco è una scena, dirà il leader Emiliano, nichilista come il pensiero di Massimo Fazio che capite bene se non c’era lui il concerto durerebbe pochissimo. Finisce di cantare. Sorride. Lo annunciano, l’applauso finalmente c’è. Il concerto è stato bellissimo. Qualche invidioso lo accusa di emulare a Nick Cave (che il papillon non lo ha e nemmeno la sua voce). Due ragazze parlottano alle mie spalle “guarda guarda sta venendo qui, che voce sto tizio, Blixa, Ferretti… è stato bravissimo”, lui si posiziona da dove era uscito fuori, segue il concerto. E’ “tanto”, si impone, sembra avere l’aureola. Sorride. Si volta verso il pubblico. Il concerto segue con dei brani divertentissimi, uno live che diventa spettacolo. E certo che se un filosofo non recita ma canta le cose cambiano e si respira aria nuova nella musica italiana. Bravi Smegma, bravissimi e bravi a portare un ospite di tale caratura.