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S.A. Li Battiati si afferma nel jazz: intervista al direttore artistico Antonio Petralia (Digressione 63)

27 Luglio 2016 - DIGRESSIONI
 IMG_6030Jazz a Villa Vittoria, è il conseguimento del successo ottenuto da Jazz & dintorni, tenutosi a Sant’Agata Li Battiati nel mese di maggio con la direzione artistica di Antonio Petralia e Michele Gagliano. La nuova si articola in quattro appuntamenti, il 5 e 8 agosto e il 2 e 8 settembre, con il guest letterario di Gianluca Vittorio, lunedì 8 agosto.
L’intenzione è quella perseguire l’iniziativa svoltasi nella ridente cittadina di Sant’Agata Li Battiati il 6 maggio scorso dal titolo “Jazz e dintorni” dove vi furono 8 appuntamenti curati con in partnership artistico di Michele Gagliano. Una rassegna che apriva i battenti con punta di diamante il jazz che ho curato in prima persona e come parallela punta diamantata altre culture musicali, come la classica, o il ricercato, per fare un esempio dei Luftig, curata da Michele Gagliano.   La cultura jazz, non è più di nicchia, infatti si è molto ampliata e la conferma è stato il successo di massiccio pubblico presente a tutti e 8 gli incontri”. (Antonio Petralia, direttore artistico).

In un clima accogliente presso il suo studio, Antonio Petralia, prima di iniziare una piacevole discussione ci offre un delizioso caffè, permettendoci nell’afosa estate catanese, di degustarlo con temperature climatizzate che rendono l’idea del ristoro e di lucidità necessario.

Salvatore Massimo Fazio (SMF): La nuova rassegna, sviluppa una metodica diversificata nel complesso e articolato mondo del jazz.

Antonio Petralia (AP): E’ stata una gradita sorpresa. L’amministrazione comunale mi ha convocato, per programmare  una edizione estiva di “Jazz & dintorni”, ma che avesse appuntamenti solo con musica jazz, cosicché  non mi sentivo di ribattezzare ciò che era nato con  Michele, col quale stiamo già lavorando alla seconda edizione di jazz e dintorni, (ho sempre molto rispetto delle persone con le quali collaboro), e così ho pensato di ricercare un nome alternativo. Cercavamo un sito che non disturbasse i meno interessati e pertanto in quanto il jazz non è proprio un genere commerciale,  ha bisogno di avere siti ben preposti. Tra le tante risorse che il territorio propone, assieme all’Amministrazione Comunale abbiamo individuato la stupenda location di proprietà della famiglia Fusco Terranova. All’incontro preliminare, abbiamo trovato, da parte della Proprietà, una notevole disponibilità a valorizzare l’arte e il territorio, ciò permetterà che l’antica dimora nobiliare divenga, per i giorni della rassegna, una magnifica oasi jazzistica aperta al pubblico. Stupore ed emozione hanno preso il sopravvento per me che risiedo e vivo Sant’Agata Li Battiati, che conosco le risorse di ville e territori bellissimi che si prestano ad eventi importanti come quello che mi onoro di dirigere, nell’essere contattato a ricreare qualcosa per la mia cittadina ma anche per tutto l’hinterland e nell’aver ricevuto risposte positive anche dal privato, non smetterò mai di ringraziare la famiglia Fusco Terranova, per averci concesso questo privilegio, da qui il nome della rassegna “Jazz a Villa Vittoria”.

SMF: La Sicilia ha la più alta densità di musicisti jazz in Italia: hai avuto difficoltà nella scelta dei 4 incontri di Jazz a Villa Vittoria?

AP: Dopo il successo di Jazz e Dintorni, sono arrivate tante di quelle richieste di artisti jazz che hanno confermato la prima parte della tua domanda, riguardo la scelta degli artisti, la cernita è stata complessa, ma decidendo di puntare  sulla diversificazione strutturale dei 4 incontri, tutto mi è tornato semplice.

IMG_6028Il primo incontro, venerdì 5 agosto, vedrà la cantante Loredana Melodia,che vive ed opera a Bologna, ma cittadina gelese, che sarà accompagnata da tre validi jazzisti, il pianista Sirio Di Blasi, il bassista (elettrico) Angelo Minacapilli entrambi dell’ennese e alla tromba il gelese Alessandro Lo Chiano, che val la pena citarlo è allievo del grande  Stjepko Gut, trombettista Serbo di fama Internazionale. Il secondo incontro, che si terrà lunedì 8 agosto, mi coinvolge personalmente, avrò infatti, il piacere di accompagnare, assieme a Salvo Beffumo al contrabbasso, con cui collaboro da diversi anni, il giovane pianista e compositore Angelo Di Leonforte, eseguendo sia degli standard che delle composizioni originali di quest’ultimo, dove verrà fuori la performance del concetto di Piano Trio… TRIO per eccellenza dell’anima JAZZ.

13667715_1562357984068589_8405826622082014004_oSempre l’8 agosto l’omaggio alla letteratura, portato dallo special guest scrittore siciliano Gianluca Vittorio, in dialoghi e pensieri letterari legati anche al Jazz. Vittorio è noto alle cronache per essere stato l’unico autore, ai tempi emergente, ad essere inserito nella riduzione della Morellini editore, dell’antologia Milano d’autore, dedicata al concetto d’autore delle città italiane. Nella riduzione soltanto tre autori: due sono i grandi Kuruvilla e Giossi, e il terzo è la sorpresa Vittorio… sorpresa non tanto visto il talento del catanese, ma non solo, lo stesso Vittorio viene scelto da una nota azienda di birra italiana a scrivere 4 racconti sulla scia dei miti greci cosicché, frattanto che la beviamo, leggiamo delle frasi estrapolate dei suoi racconti.

IMG_6029Si passa a settembre. Venerdì 2 sarà la volta di un Trio che sicuramente rappresenta un importantissimo tassello del jazz catanese in Italia e all’estero, “Three in flight” composto dai jazzisti catanesi Claudio Cusmano alla chitarra, Nello Toscano al contrabbasso e Pucci Nicosia alla batteria. La rassegna si chiuderà giovedì 8 settembre con 3 jazzisti catanesi. L’ensemble sarà guidata dal sassofonista Marcello Leanza, con Fredy Ventura alla chitarra ed Ester Ventura alla voce. Comprendi che sono quattro modi di esprimere il jazz in maniera diversa, pur mantenendo la purezza del linguaggio, infatti i due Trio strumentali avranno la componente armonica/melodica diversa perché  in uno vi è la chitarra e in uno il pianoforte, stessa cosa nelle performance con voce, con l’aggiunta dei fiati. Vorrei aggiungere che il talento melodico lo troviamo anche nella letteratura, mia grande passione e una sorpresa l’ho inserita in programma. Lo ripeterò sino allo sfinimento la Sicilia produce talenti allo stato puro!

SMF: Pertanto un lavoro matematico di scelta strutturale che riporta a feedback l’ascoltatore che sarà presente agli incontri, quasi uno scandaglio di filosofia husserliana…

AP: abbiamo cercato di essere molto attenti nel presentare la proposta artistica sia per chi seguirà tutti gli appuntamenti, ma anche chi verrà per uno soltanto, perché comprendi bene che presentando performance diverse rendi onore al pubblico jazzista per antonomasia ma anche a chi si approccia per la prima volta. Saranno sicuramente performance  che  esalteranno l’interesse. 

SMF: In termini di fatica ti è costato molto mettere su questa impalcatura artistica?

AP: Assolutamente no, la passione per questa cultura musicale è qualcosa che nasce sin dall’infanzia. Ascoltavo in casa i dischi di papà delle Marching Band di New Orleans, di Duke Ellington, Louis Armstrong, Bill Evans, Stan Getz, insomma tutto ciò che è la storia del jazz, che mi accompagna a tutt’oggi. Nel 1997 mi innamoro della seconda donna… la musica pragmatica e non più soltanto di ascolto. Fu il  figlio di Turi Marotta, grandissimo sassofonista catanese, che avendo dismesso la sala prove, mi chiese di poter lasciare alcuni strumenti nella mia cantina, tra i quali una batteria che montò, un giorno, rientrando e dopo aver parcheggiato l’auto, prima di avviarmi all’abbraccio dei miei cari, apro la cantina e guardandola (la batteria n.d.r.), affascinato, mi ci sedetti, presi le bacchette e  tambureggiai. Avevo 31 anni, moglie e due figli, il giorno che mi avviai agli studi della batteria. Frattanto scoprivo anche altri generi e formavo band con diversi musicisti, alcuni molto amici, sin quando, qualche anno fa, con meticoloso rispetto per ciò che mi ha sempre accompagnato mi avvicinai al jazz da musicista e da qual momento è stata l’unica scelta musicale…

SMF:… quindi il jazz è la nascita del nuovo uomo. Come ha vissuto questo nuovo mondo il nuovo uomo Antonio Petralia?

AP: esattamente, una bellissima rinascita, bellissima tra mille difficoltà, perché una cosa è l’ascolto di questo genere straordinariamente accattivante quanto incomprensibile, l’altra è l’esecuzione da strumentista. Negli ultimi anni ho dovuto rimodulare, la mia stessa formazione musicale per approcciarmi a questo linguaggio con tutte le difficoltà dello stesso, che è cosa ben diversa dall’espressione musicale classica tradizionale. Tuttavia, tra mille difficoltà e avendo avuto la possibilità di suonare con validi musicisti, sono andato avanti cercando di crescere, a piccoli passi…

SMF:… piccoli passi, ma velocemente……

AP:… beh in effetti, tutto sommato, è la verità e le lodi, mi è doveroso, sono soprattutto per la mia famiglia, punto cardine che mi ha sempre sostenuto, prova ad immaginarti di vedere il marito/padre che ad una età adulta, d’improvviso, inizia gli studi musicali, con batterie, pad, libri, spartiti metodi e DVD dappertutto, dopo che sei abituato a vederlo come pilastro del menage casa lavoro, credimi, sarebbe stato impossibile senza il loro sostegno…

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SMF:… e trovarsi già da uomo maturo proiettato in questo mondo… effetti, contraddizioni, accoglimenti, discriminazioni…. dimmi un po’ Antonio…

AP:… so soltanto che per riuscire in qualsiasi impresa, prima di tutto, bisogna crederci, e io l’ho fatto, a 31 anni però l’ho fatto, ci ho creduto e ci credo oggi più che mai, senza mai smarrire la via dell’umiltà, della consapevolezza dei propri limiti, ovviamente nessun novizio, da emerito sconosciuto, viene accolto in pompa magna da nessuna parte, in nessuna comunità, tantomeno in quella musicale, pur tuttavia devo assolutamente dire che in questi anni ho trovato sempre, o quasi, molta cordialità, disponibilità, apertura mentale da parte dei numerosi musicisti, alcuni plurititolati, con i quali ho avuto l’onore di condividere il palco, musicisti che mi hanno dato tantissimo, contribuendo alla mia crescita musicale, quotidianamente osservo nei video, e quando mi è possibile nei live, tantissime performance jazzistiche, specialmente in piano trio, di tutti i livelli, cercando di carpire quella cosa piuttosto che quell’altra, con la sana consapevolezza che l’unico mio competitor sono solo io, una persona che ha iniziato il percorso jazzistico da pochi anni e, nonostante ciò, ha avuto la fortuna di giungere a certi traguardi, posso essere solo gratificato e stimolato a cercare di migliorare e migliorarmi….

SMF:… ma come in tutti gli ecosistemi naturali dove mi permetto di far rientrare la musica, nemmeno un po’ di invidia percepita?

AP:… non lo so, potrei risponderti cosi: “ognuno di noi è artefice del proprio destino”, sinceramente non ho tempo per questo, preferisco impiegarlo per dedicarmi alle mie attività, ai miei concerti, agli studi, all’ascolto di dischi piuttosto che la visione di video didattici o concertistici, cose sicuramente molto costruttive, insomma chi ha tempo non aspetti tempo……

SMF: Non ci si dimentica delle tue produzioni: l’International Jazz Day, promosso dall’Unesco in tutto il mondo, il 29 e 30 aprile 2016 ha visto la tua firma nel programma del comune di Gravina di Catania, pertanto non solo musicista in erba, ma anche art director, già cercato da più parti.

AP:… per l’IJD quest’anno ho avuto la possibilità di curare anche l’aspetto organizzativo in maniera più complessa per la prima volta, perché negli anni precedenti già vi partecipavo, ma come musicista col Triton Jazz Trio, devo dire che è stata una grande manifestazione con una partecipazione straordinaria, sono molto soddisfatto e molto grato alle Istituzioni e al Comitato UNESCO Giovani che mi hanno supportato.

SMF: E della scena jazz siciliana?

IMG_6025AP: In Sicilia c’è un numero incredibile di musicisti e compositori jazz, tutti di elevato spessore artistico, tra i quali molti giovani e giovanissimi, che si stanno distinguendo oltre che nella nostra isola in tutta Italia e nel mondo. La capofila delle scuole siciliane del jazz è sicuramente quella Palermitana stracolma di musicisti di compositori eccezionali e docenti eccellenti, però nell’ultimo ventennio il jazz è cresciuto sia in qualità che per numero di musicisti, in tutta la Sicilia avendo riconoscimenti a livello planetario, questo lo si deve a chi si è speso e si spende quotidianamente per divulgare questo mondo straordinario, organizzando concerti, rassegne, stage, seminari, stimolando giovani e meno giovani ad iniziare questo percorso difficile ma meraviglioso, probabilmente la vena jazzistica è insita in ognuno di noi, non possiamo dimenticare il fondamentale ruolo dei siculi-americani nel contribuire alla nascita del jazz a New Orleans i primi del ‘900. Oggi con i social si ha la possibilità di constatare in tempo reale le attività jazzistiche in Sicilia, sono tantissime, in tutto il territorio si prospettano iniziative, rassegne, concerti, producendo costantemente musicisti fenomenali in ogni parte della nostra terra, a conferma di ciò, per esempio, nell’ultimo concerto al quale ho piacevolmente assistito, tenutosi al Palazzo della Cultura di Catania, annoverava nomi eccellenti quali il M° Giovanni Mazzarino al pianoforte, Nello Toscano al contrabbasso e Peppe Tringali alla batteria, ma anche 2 giovanissimi, Francesco Patti al sassofono e Daniela Spalletta alla voce, un insieme di musicisti straordinari la cui provenienza è per ognuno di zone diverse della Sicilia. 

SMF: Previsioni sulla rassegna nell’ormai imminente 5 agosto ed eventuali progetti futuri tuoi personali, puoi svelarli?

AP: Spero che il cartellone di “Jazz a Villa Vittoria” sia gradito al pubblico e alla cittadinanza tutta; progetti futuri sono sostanzialmente il dare seguito a ciò che sto facendo, continuare i miei studi, fare concerti, e perché no, continuare nella bellissima esperienza della direzione artistica, sperando di riuscire a coinvolgere jazzisti da tutta la Sicilia, ripeto sono tantissimi e di livello molto alto, colgo l’occasione per ringraziare i musicisti che interverranno alla rassegna, l’Amministrazione Comunale di Sant’Agata Li Battiati per la fiducia concessami, la Famiglia Terranova Fusco per la disponibilità e chi collabora per “Jazz a Villa Vittoria”, determinante per il buon andamento degli eventi.

Grazie alla disponibilità e all’accoglienza del maestro Antonio Petralia, al quale le congratulazioni sono doverose.

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