Un bambino ed il suo papà erano seduti sul treno.
Il viaggio sarebbe durato un’ora circa. Il padre si siede comodamente e si mette a leggere una rivista per distrarsi.
Ad un certo punto il bambino lo interrompe e domanda: “Cos’è quello, papà?”.
L’uomo si volta per vedere quello che gli aveva indicato il bambino e risponde: “E’ una fattoria.”
Incomincia di nuovo a leggere quando il bambino gli domanda un’altra volta: “Quando arriveremo, papà?”. Il padre gli risponde che manca ancora molto.
Aveva di nuovo cominciato a leggere la sua rivista quando un’altra domanda del bambino lo interrompe e così per tantissime altre volte. Il padre disperato cerca la maniera di distrarre il bambino.
Vede sulla rivista che stava leggendo la figura del mappamondo, la rompe in molti pezzetti e li dà al figlio invitandolo a ricostruire la figura del mappamondo.
Così si siede felice sul suo sedile convinto che il bambino sarebbe stato occupato per tutto il resto del viaggio.
Aveva appena cominciato a leggere di nuovo la sua rivista quando il bambino esclama: “HO TERMINATO”.
“Impossibile! Non posso crederci! Come hai potuto ricostruire il mondo in così poco tempo?”
Però il mappamondo era stato ricostruito perfettamente.
Allora il padre gli domanda di nuovo: “Come hai potuto ricostruire il mondo così rapidamente?” Il bambino risponde: “Non mi sono fissato sul mondo, dietro al foglio c’era la figura di un uomo, HO RICOSTRUITO L’UOMO E IL MONDO SI E’ AGGIUSTATO DA SOLO!!!”.
Considerazioni personali:
Bellissima parabola che mi riporta alla mente una celebre frase del Mahatma Gandhi, questa:
“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”.
In effetti, non c’è nulla di più errato che voler cambiare il mondo senza prima aver cambiato se stessi.
Molti movimenti umanitari, tra i quali anche i sessantottini, sono falliti proprio per questo motivo, volevano cambiare il mondo ma avevano dentro se stessi, odio, rancore, risentimento e guerra interiore.
Con questi ingredienti il risultato non può essere altro che il fallimento.
Molto spesso la difficoltà insorge nella confusione che esiste in gran parte degli esseri umani tra mondo interiore e mondo esteriore. La soluzione sta nel comprendere dove ognuno di noi focalizza la propria attenzione.
E molto spesso la nostra attenzione è focalizzata all’esterno, lasciandoci trasportare dagli eventi come velieri senza timone dimenticando il nostro “progetto d’Anima”.
Gandhi, con la frase “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo” ci invita a concentrarci in noi stessi osservando i nostri pensieri per poter poi modificare le nostre azioni.
Noi siamo ciò che pensiamo e l’energia segue sempre il pensiero.
Quindi, cari amici ed amiche, Bisogna impegnarsi e lavorare su se stessi. Con i fatti e non con le chiacchiere. Lo dico sempre alle persone che compongono i gruppi di meditazione che ho il piacere e l’onore di condurre: “ …se frequentiamo un corso, un convegno, una conferenza, un campus, un week end intensivo, ecc. e dopo non modifichiamo almeno di un granello il nostro modo di pensare, sentire ed agire…beh, allora tutto ciò è stato vano, inutile…tempo e denaro sprecato. Sarebbe stato meglio restarsene a casa…”
Per concludere vorrei citarvi, oltre alla frase di Gandhi, altre celebri frasi di grandi pensatori e Maestri, in sintonia con l’argomento di questa mail:
“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”, Gandhi;
“Prima di poter fare qualcosa devi diventare qualcosa” Goethe;
“E’ nel momento delle decisioni che si crea il tuo destino” Anthony Robbins;
“Quando intraprendi una strada chiediti: questa strada ha un cuore?” Carlos Castaneda;
“La logica vi porterà da A a B, l’immaginazione vi porterà dappertutto” Albert Einstein;
“Certi uomini vedono le cose come sono e dicono “Perché?”, io sogno cose mai esistite e dico: “Perché no?” ” George Bernard Shaw;
“Se chiudete la porta a tutti gli errori, anche la Verità resterà fuori” Rabin Tagore.
Un abbraccio di Luce e Pace buon fine settimana per tutti con Amore Francesco Das Atmananda (G.B.)