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Quanto pesa un bicchiere d’acqua? (Il Venerdì di Francesco Das Atmananda)

31 Gennaio 2016 - Il Venerdì

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Il professore ed il bicchiere d’acqua
Il professore della Facoltà di Psicologia fa il suo ingresso in aula. Il suo corso è uno dei più frequentati. Prima che inizi la lezione c’è un gran vociare tra gli studenti che, riuniti a piccoli gruppi, parlano tra loro.
Il professore tiene in mano un bicchiere d’acqua. Nessuno nota questo dettaglio finché il professore, sempre con il bicchiere d’acqua in mano, inizia a girovagare tra i banchi dell’aula. Il professore cammina, incrocia gli sguardi dei ragazzi, ma rimane in silenzio.


Gli studenti si scambiano sguardi divertiti, ma non sono sorpresi. Qualcuno pensa che il gesto serva a introdurre una lezione sull’ottimismo e sul classico esempio del bicchiere mezzo pieno, o mezzo vuoto.
Il professore, invece, si ferma, e domanda ai suoi studenti:
“Secondo voi quanto pesa questo bicchiere d’acqua?“
Gli studenti sembrano un po’ spiazzati dalla domanda, ma in molti rispondono ipotizzando un peso compreso tra i 200 e i 300 grammi.
“Il peso assoluto del bicchiere d’acqua è irrilevante”
– risponde il professore –
“Ciò che conta davvero, è per quanto tempo lo tenete sollevato!“
Felice di aver catturato l’attenzione dei suoi studenti, il professore continua:
“Sollevatelo per un minuto, e non avrete problemi!
Sollevatelo per un’ora, e vi ritroverete un braccio dolorante…
Sollevatelo per un’intera giornata, e vi ritroverete un braccio paralizzato!“
Gli studenti continuano ad ascoltare attentamente il loro professore di psicologia:
“In ognuno di questi tre casi il peso del bicchiere non è cambiato!
Eppure, più il tempo passa, più il bicchiere sembra diventare pesante…
Lo stress e le preoccupazioni, sono come questo bicchiere d’acqua.
Piccole o grandi che siano, ciò che conta è quanto tempo dedichiamo loro.
Se dedichiamo ad esse il tempo minimo indispensabile, la nostra mente non ne risente.
Se iniziamo a pensarci più volte durante la giornata, la nostra mente inizia ad essere stanca e nervosa.
Se pensiamo continuamente alle nostre preoccupazioni, la nostra mente si paralizza!”
Il professore capisce, di avere la completa attenzione dei suoi studenti, e decide di concludere il suo ragionamento:
“Per ritrovare la serenità, dovete imparare a lasciare andare lo stress e le preoccupazioni.
Dovete imparare a dedicare loro il minor tempo possibile, focalizzando la vostra attenzione su ciò che volete, e non su ciò che non volete!
Dovete imparare a mettere giù il bicchiere d’acqua!”
Considerazioni personali:
Gesù amava dire:
Non affannatevi, dunque, per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno, basta la sua pena! (Matteo 6,34)
Molto bella e significativa questa frase, ci invita a vivere nel presente, nel qui e ora.
In effetti, se cerchiamo la verità, la troveremo solo nel presente. Il passato non esiste più ed il futuro non esiste ancora.
Vivendo nel presente, non diamo la possibilità ai fantasmi del passato di far capolino nella nostra vita ed impediremo alle fantasie aleatorie del futuro di procurarci ansia e preoccupazione.
Ma abbiamo anche la possibilità di usare la nostra mente in maniera costruttiva e positiva, ecco come:
Quando una preoccupazione dirompe nella nostra mente abbiamo due possibilità: focalizzarci sul problema oppure concentrarci sulla soluzione.
Capirete perfettamente che le energie e le vibrazioni che produrremo saranno completamente diverse a seconda della nostra focalizzazione.
Focalizzarsi sulla mancanza ( di salute, di denaro, di affetti, ecc) attrarrà nella nostra vita ulteriore mancanza. Visualizzarci e concentrarci sulla prosperità, viceversa, attrarrà tutto quanto ci necessita.
Il Signore Gautama il Buddha amava dire:
“Noi siamo ciò che pensiamo”
E dicendo questo intendeva a 360 gradi, in ogni aspetto della nostra vita.
Impariamo quindi ad educare la nostra mente mettendola al nostro servizio e non, come fanno molti, ad incoronarla come nostra padrona e tiranna.
Inoltre, impariamo ad osservare il nostro corpo come un termometro. Quando sentiamo dei fastidi ( battiti cardiaci accelerati, mani che sudano, dolori o bruciori al plesso solare, dolori allo stomaco, ecc) sicuramente stiamo creando pensieri di bassa vibrazione, ancorati sui problemi e sui loro effetti. Immediatamente, appena iniziamo ad osservarci, dobbiamo cambiare il polo dei nostri pensieri. Ciò vuol dire visualizzare la soluzione del problema sul quale siamo focalizzati ed i suoi conseguenti effetti nella nostra vita.
Vedrete che esercitandovi in questo modo, a breve termine la vostra esistenza cambierà da ogni punto di vista.
Non vi dico di credere alle mie parole, ma provate. Provate per credere.
Un abbraccio di Luce e Pace
buon fine settimana per tutti
con Amore Francesco
das Atmananda (G.B.)

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