Da Paesi Etnei Oggi n. 270 Aprile 2019
Viola Di Grado, Fuoco al Cielo, La Nave di Teseo, Pagg. 244, Prezzo: € 19,00
Da un fatto reale, accaduto nel 1996 e più volte riaperto come studio e indagine, Viola Di Grado, con la maestria che l’ha contraddistinta sin dagli esordi, ha scritto il romanzo Fuoco al Cielo, pubblicato per La nave di Teseo. Si narra la vicenda di Tamara Prosvirina e Vladimir Nurdinov, tra scelte affrettate da una parte sino a chiederne un ambivalente allontanamento e con atti di violenza, dall’altra. Tamara è una donna fragile che scarica il suo dolore più grande in una duplice modalità, tra scopate continue e il non lasciare un luogo perché i morti, i suoi genitori, devono avere qualcuno. Il luogo è un mistero, è la città segreta. Vladimir si trasferisce in primis per aiutare le vittime di questa città… vedrà l’ex insegnate Tamara e se ne innamorerà. Poi… poi l’amore, ancora a colpi di violenza e di amore, e poi, nuovamente, un episodio che stravolge i loro rapporto, già a rischio, perché più volte era Tamara che cercava di avvicinare per poi allontanare Vladimir. C’è un ‘esserino’ che avrà il nome di Alesen’ka che è il frutto dell’amore, per poi tornare ed essere il frutto dell’amore finito. Ed è in questo momento che la coppia, nonostante continuasse a vivere assieme, ormai aveva definito ruoli: l’uno sempre a bere, l’altra da che si dava con facilità a chiunque, iniziò una cura importante verso Alesen’ka. Intrecci di poliziotti, di misteri in città eurasiche, di intelligence.
Il tutto tratto da un fatto realmente accaduto dicevamo, del quale oltre non ci sentiamo di svelare, perché lo stato di shock e commozione che questa giovane autrice ci consegna con il suo romanzo più bello, merita una attenzione e una ricerca di ciò che accadde nel distretto di Musljumov, per capire sin dove ci si può interrogare su ciò che tocchiamo e vediamo con occhi e sin dove siamo all’altezza di reputarci delle persone per bene e degli specialisti della società nel dar del matto ad un altro sol perché noi non abbiamo vissuto la stessa esperienza.
Libro di godimento stilistico che ad un certo punto attraversa il gotico,il noir, il thriller, per poi… la tenerezza dell’amore, quello assoluto, quello materno, in poche finali battute. E non è pazzia.