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Mai sproloquiare, tutto torna (Il Venerdì di Francesco Das Atmananda)

7 Agosto 2015 - Il Venerdì


Un giorno Socrate fu avvicinato da un uomo che gli disse:
Ascolta, ti devo raccontare qualcosa d’importante sul tuo amico…

Aspetta un pò, lo interruppe il saggio. Hai già passato attraverso i tre setacci ciò che mi vuoi raccontare?
Quali tre setacci? Chiese l’uomo.
Allora Socrate gli disse:
Ascoltami bene: il primo setaccio è quello della verità. Sei convinto che tutto quello che mi dici sia vero?
In effetti no: l’ho solo sentito raccontare da altri… disse l’uomo.

Ma allora: l’hai passato almeno al secondo setaccio, quello della bontà? Incalzò Socrate.
L’uomo arrossì e rispose: Devo confessarti di no.

Socrate allora concluse:
E hai pensato al terzo setaccio? Ti sei chiesto a che serva raccontarmi queste cose sul mio amico? Se serva a qualcosa…?
L’uomo era costernato:Beh, veramente no, rispose.

Vedi? continuò il saggio, se ciò che mi vuoi raccontare non è vero, né buono, né utile, allora sarà meglio che tu lo tenga per te.

Riflessioni personali:

La parola può appartenere a tre categorie fondamentali:

1 – Utile
2 – Inutile
3 – Deleteria.
Solo nel primo caso è auspicabile esporla…negli altri due casi è preferibile tacere…

Quindi, impariamo ad osservare le nostre parole quando siamo in compagnia e cerchiamo di mettere in pratica questi utili suggerimenti…

Con la consapevolezza che la parola è come una freccia, una volta scoccata non torna più indietro, arriva al bersaglio e lascia il segno.

Un tempo la parola era intrisa di sacralità. Nella Bibbia si legge: “In Principio era il Verbo e il Verbo si è fatto carne”. Questa frase sta a significare che il Pensiero posto in espansione dalla potenza del Padre si è manifestato in sembianze umane.

Oggi invece la parola è usata molto spesso a sproposito e con superficialità facendo passare per modernismo persino la volgarità che ormai è usata normalmente dalla maggioranza delle persone.

Tutto ciò, contrariamente a quanto si crede, non è innocuo, anzi… va ad alimentare una gigantesca forma pensiero malsana e negativa che attualmente condiziona l’esistenza umana.

In conclusione,chi vuole progredire ed avanzare sul Sentiero della consapevolezza, deve porre maggiore attenzione all’uso della parola e saper gestire l’energia in essa contenuta, misurandone gli effetti, che possono essere edificanti o distruttivi a seconda di come sono stati provocati.

Un abbraccio di Luce e Pace
Buon fine settimana per tutti
con Amore Francesco Das Atmananda
e Giuseppe Bufalo

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