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L’esperienza (Il Venerdì di Francesco Das Atmananda)

20 Gennaio 2017 - Il Venerdì

Un giorno, non importa dove e non importa quando, un uomo si incamminò in una foresta che si estendeva ai margini del villaggio dove si trovava.

Errò per un paio d’ore e poi si perse.
Girò a lungo nel tentativo di trovare la strada per tornare al villaggio, provò tutti i sentieri, ma nessuno lo portava fuori dalla foresta.
L’uomo era disperato, il suo girovagare gli aveva fatto smarrire la strada del ritorno.
Improvvisamente si imbattè in un’altra persona che come lui si era persa nella foresta e gridò:
“Grazie a Dio c’è un altro essere umano! Mi può indicare la strada per tornare in paese?”
L’altro uomo gli rispose:
“No, purtroppo anch’io mi sono perso. Ma c’è un modo per poterci essere d’aiuto: è quello di dirci quali sentieri abbiamo già provato inutilmente. Questo ci aiuterà a trovare quella che ci porterà fuori!”

Considerazioni personali:

Molto bella e significativa questa storia.

Molto spesso gli esseri umani agiscono al contrario e cioè, per alcuni è molto difficile seguire i suggerimenti dati da altre persone.
In effetti, quando i suggerimenti scaturiscono da esperienze vissute, sarebbe buona cosa prestargli ascolto. Quando invece sono solo parole dettate da preconcetti è molto meglio lasciarle perdere.
Non dobbiamo necessariamente fare esperienza anche noi di quella situazione specifica, basterebbe comprendere e consapevolizzare le esperienze altrui.
Se tocco un tizzone ardente e mi brucio faccio esperienza diretta attraverso il dolore; se incontro un amico gli spiego che ho toccato un tizzone ardente e mi sono bruciato provando dolore. Mi sembra alquanto stupido non voler consapevolizzare la mia esperienza da parte dell’amico e voler passare attraverso il dolore per comprendere.
Quando arriviamo su questo pianeta uno dei nostri compiti principali è quello di evolvere. E abbiamo solo due Vie per farlo: la Via della Consapevolezza e la Via del Dolore.
Inevitabilmente se non imbocchiamo la prima, la Vita ci “costringe” ad imboccare la seconda, in quanto non siamo venuti qui per cazzeggiare ( non è una parolaccia , essa è contenuta nel dizionario e significa : Parlare a vanvera; perdere il tempo in chiacchiere sciocche e vane – Essere inconcludente) ma siamo venuti per evolvere.
Domanda: per quale motivo gran parte degli esseri umani preferisce imboccare la seconda Via invece della prima?
Vi lascio con questa domanda e mi piacerebbe ricevere le vostre risposte…qualunque esse siano…si cresce sempre insieme…

Un abbraccio di Luce e Pace
buon fine settimana per tutti
con Amore Francesco
Das Atmananda (G.B.)

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