Un giorno l’asino di un contadino cadde in un pozzo. Non si era fatto male, ma non poteva uscire dal pozzo. L’asino continuò a ragliare sonoramente per ore, mentre il proprietario pensava al da farsi.
Finalmente il contadino prese una decisione crudele: concluse che l’asino era ormai molto vecchio e che non serviva più a nulla, che il pozzo era ormai secco e che in qualche modo bisognava chiuderlo. Non valeva pertanto la pena di sforzarsi per tirare fuori l’animale dal pozzo.
Al contrario chiamò i suoi vicini perché lo aiutassero a seppellire vivo l’asino. Ognuno di loro prese un badile e cominciò a buttare palate di terra dentro al pozzo.
L’asino non tardò a rendersi conto di quello che stavano facendo con lui e pianse disperatamente. Poi, con gran sorpresa di tutti, dopo un certo numero di palate di terra, l’asino rimase quieto.
Il contadino alla fine guardò verso il fondo del pozzo e rimase sorpreso da quello che vide. Ad ogni palata di terra che gli cadeva addosso, l’asino se ne liberava, scrollandosela dalla groppa facendola cadere e salendoci sopra. In questo modo, in poco tempo tutti videro come l’asino riuscì ad arrivare fino all’imboccatura del pozzo, oltrepassare oltre il bordo e uscirne trottando.
Considerazioni personali:
Durante il corso della vita in molti ti getteranno addosso ogni tipo di terra, polvere e fango. Specialmente quando potrai trovarti dentro un pozzo per motivi e situazioni non in armonia con le Leggi Universali.
In quelle situazioni, per rialzarsi, bisogna scrollarsi da dosso la terra e il fango che si riceve e salirci sopra. Fare degli ostacoli i nostri appigli per potersi rialzare più forti di prima… trasformandoli in opportunità.
Quindi accogli la terra che ti tirano addosso e fai con essa il trampolino verso la vetta.
In effetti, secondo la Legge dello Specchio, sempre infallibile, coloro che gettano fango sugli altri non stanno facendo altro che proiettare all’esterno tutto ciò che hanno dentro, quindi è un loro problema, non nostro.
L’asino saggio della storiella, osservò la situazione e dopo un primo momento di scoramento ( normale in ogni essere umano) la comprese, la accettò e ne trasse il meglio. Ed è il “lavoro” che deve fare ognuno di noi quando tutto intorno sembra esserci contrario…
La gente getta fango sugli altri, generalmente, per tre diversi motivi:
1.Proietta all’esterno quello che ha dentro
2.Invidia verso gli altri
3.Mancate aspettative
Ma sono loro problemi… scrolliamoceli da dosso e proseguiamo il nostro cammino sempre più forti e sicuri (ciò che non ti abbatte ti fortifica…)
Buon fine settimana per tutti,
un abbraccio di Luce e Pace
con Amore Francesco das Atmananda
(in collaborazione di Giuseppe Bufalo)
Accusare gli altri delle proprie disgrazie è la prova dell’umana ignoranza; accusare se stessi significa cominciare a capire; non accusare né gli altri né se stessi è vera sapienza. (Epitteto)