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La vergogna dell’Elefante – Il Sabato Sportivo a cura di Mario Conti

26 Giugno 2015 - Sabato Sportivo


elefante1163-620x350                            La vergogna dell’Elefante
 

Se m’avessero detto che l’epilogo sarebbe stato questo, appena due anni fa, avrei riso a crepapelle anche se l’epilogo ancora non è stato scritto… Almeno ufficialmente!
Dopo aver ingoiato per decenni molta polvere e pochi scampoli di luci della ribalta, il Catanese s’era abituato a splendere di luce propria e confrontarsi nell’arena dei grandi nazionali almeno in ambito calcistico, ma è bastata la dissennatezza di alcuni dilettanti per giunta presuntuosi e pieni di prosopopea a sbriciolare il sogno di tanti appassionati innamorati di una maglia, di un simbolo, di una fede.
Tutti siamo consapevoli che non vi saranno sconti e, nemmeno stiamo lì a chiederne fieri e orgogliosi come siamo e non ci saranno vittimismi che in questo caso non sono nemmeno giustificati. Saliremo sul banco degli imputati fieri di essere solo delle vittime da sacrificare al dio giustizia, ma che sia un Dio equo e non di diverse misure e pesi come fin’ora è sempre stato.

 La cosa che sconcerta e sconvolge più di tutte, è sicuramente aver scoperto all’improvviso che questo castello di sabbia aveva delle fondamenta di carta velina, traditi nell’anima e nel cuore da una persona a cui i più hanno affidato le chiavi della loro fede e confidavano in esso per poter riscattare anni di pesci in faccia e umiliazioni calcistiche e non.
Ad oggi non si sa nulla di certo sul futuro calcistico di questa città, che alla fine è l’unica cosa che realmente ci interessa, tralasciando le vicissitudini di chi ha avuto dei bei tornaconti per le proprie tasche e alle nostre spalle e che adesso ha altre rogne a cui pensare, il popolo Dell’Elefante desidera solo conoscere il punto di partenza da dove ricominciare, indipendentemente dalla categoria. Alla fine, come sempre è stato, le spese di tutto saranno pagate in maniera salata dalla Gente,da una Città che per ogni anno di splendore è abituata a pagarne 5 di degrado e vergogne.
Ad oggi , la sola mobilitazione intravista, è stata quella della gente comune, dei Ragazzi delle curve e non da chi dovrebbe amministrare perbene questa Città o da chi dovrebbe tenere un atteggiamento distaccato ed informare in maniera imparziale il Cittadino.
Dov’è questa gente?
Sono finite le passerelle da tribuna vip e dei pantagruelici brunch pre-partita?
Come disse Manzoni, ai posteri l’ardua sentenza ma ahimè, in questo caso la sentenza sarà dura da digerire per noi innocenti spettatori dell’ingordigia e del delirio d’onnipotenza di alcuni avventurieri pallonari.
                                                                                                                                                                     Mario Conti


Catania_Calcio_1983-84“[…] e poi c’era il Catania. Sorrentino, Mastalli, Cantarutti, Carnevale, Mosti, Ranieri, il presidente Massimino…Il Catania che mio padre mi portava in tribuna B contro Lazio e Milan e contro le altre compagini nei gradoni. Il Catania che agli spareggi di Roma aveva la Roma giallorossa e quella biancazzurra alleate di tifo contro Como e Cremonese. Il Catania simbolo di una città, per me a 9 anni, con la mamma che cucì una bandiera grande per andare a festeggiare. Manca a tutti quel Catania onesto e faticante, quel Catania ingiustamente radiato nell’estate del 1993. L’anno che mi diplomai. Perché per tutto ciò che porto a compimento, il regalo che ricevo, ha sempre un pessimo e ingiusto epilogo”.   (Salvatore Massimo Fazio, Rivelazioni sull’accaduto)                     

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