Da Letto, riletto, recensito! del 1° Marzo 2024
È “Bourbon in un giro di blues” di Giovanni Coppola (Algra), il ConsigLIBRO Marzo 2024
“Bourbon in un giro di blues” (Algra, pp. 176, € 14,00) è il nuovo romanzo di Giovanni Coppola (noto al pubblico e alla critica anche per il suo dramma teatrale dal titolo “Morte di un giudice”, dedicato alla memoria di Rocco Chinnici), che narra le vicende profondamente riflessive, attraverso le vite intrecciate di personaggi tanto diversi quanto interconnessi nel loro dolore e nella loro ricerca di significato in un mondo che sembra sempre più lontano dalla giustizia e dalla speranza.
Il focus del romanzo è rappresentato dagli anni ’77, ripresi in stile kunderiano, con Giulio, professore nonché ex terrorista fascista, due volte arrestato ingiustamente. Questi ha chiuso col mondo, tranne che con il Charlie Brown, pub gestito da Felix, che quotidianamente osserva tutto quanto accade e che in alcune occasioni ha modo di relazionarsi con lo stesso professore. Tra i personaggi spiccano anche Manero, un giornalista dedito alla sofferenza per amore verso Isabella, e Cirino, un delinquente della periferia di Catania, che nasconde un segreto che tanto in verità non lo è: il suo passato tra una madre sparita nel nulla e un padre che si impegna per rendergli onore e una vita migliore.
Attraverso le riflessioni del terrorista sul cambiamento sociale e la disillusione riguardo all’indifferenza politica della società moderna, l’autore getta una luce intensa sullo scenario contemporaneo dominato dai social media e dalla superficialità delle relazioni umane. Le storie di amore del giornalista, ma anche di Felix verso Aisha, nigeriana profonda conoscitrice della cultura del proprio paese, ma dal quale non si sgancia per ciò che nella Europa “civile” viene considerata follia. Aisha è vittima della tratta e questo offre uno sguardo struggente sulle vite segnate dalla violenza e dall’ingiustizia, oltre che da quel senso di legame col proprio paese. In un quadro dominato da sconfitte e addolorate, emerge un colpo di scena inaspettato: un dossier che rivela nomi altolocati immersi tra mafia, massoneria e politica, tra cui spicca il padre della donna che ha provocato la depressione di Manero, lì la svolta del romanzo, che impressionerà per gli altissimi livelli stilistici.
Questo è il momento clou, dunque, perché i background sociali di Cirino, Isabella, Manero e di certe caste catanesi, vanno a convergersi in verità che richiamano momenti che il capoluogo etneo ha realmente vissuto, tant’è che attraverso una prosa coinvolgente e piena di pathos, l’autore guida verso un labirinto di emozioni e di intrighi, offrendo una visione cruda e spietata della società contemporanea.
L’attenzione del lettore fin dalle prime pagine è catturata da un ottimo linguaggio, forbito ma attendo per essere fruibile a tutti: tiene infatti incollato il lettore fino all’inaspettato epilogo, lasciandolo con una profonda riflessione sulla natura umana e sulle sue infinite sfaccettature.
Ciò che non manca è l’idea di amore, nella sua inclinazione dolorosa e di sconfitta: senza tragedie ed esaltazioni inutili, il toccante impegno di Coppola va oltre il semplice intrattenimento, offrendo spunti di riflessione su temi universali e attuali. Una lettura che ci consegna il coraggio di fare e dire e che lascia il segno rimanendo impressa nella mente del lettore per molto tempo dopo aver chiuso il libro.