Da La Sicilia del 27 luglio 2023
Nella ferocia di “Cronicario” con la piccola Iman vittima sacrificale
“Cronicario” (Marsilio, pp. 96, € 14) di Dario Tomasello è dedicato a Jolanda Insana: «è stata una presenza sapiente» incalza l’autore «e affettivamente insostituibile, nella mia vita». Lo definirebbe un esordio? «In un certo senso si, dato che è una narrazione poematica». Pubblicato per il colosso Marsilio, «con cui avevo pubblicato il mio ultimo saggio», “Cronicario” narra di Giadida (in arabo “città nuova”), che si affaccia su un luogo di passaggio, uno Stretto abissale, in cui si avvicendano personaggi caricaturali e grotteschi con violenza non esplicita ma tangibile. A farne le spese è Iman, bimba che rappresenta simbolicamente la fede perduta e anche la vittima sacrificale sulla quale si esercita una volontà generale di sopruso. Iman è una novella Alice, sparisce nello specchietto retrovisore di un’automobile. Unico contraltare alla ferocia circolante è rappresentato dallo spirito guida di dell’ape regina, presenza materna di un passato da cui riemerge anche Claudio, spettro dell’adolescenza perduta.
Cosa l’ha ispirata a scrivere di questo argomento? «Una profonda necessità interiore, non avevo scelta: l’ho scritto!» Spostiamo un attimo l’obiettivo: lei crede al successo di un libro grazie alle candidature a premi e semmai le interessassero le piacerebbe vincere? «Mi interessano, ovviamente, e quindi mi piacerebbe vincere.» Che pareri ha ricevuto su questa sua nuova produzione letteraria, prima che uscisse?«Prima d’essere pubblicato, “Cronicario”, è stato letto da diverse persone delle quali mi fido: tutte sembravano convinte che fosse il caso di pubblicarlo. Tra le altre, Emanuele Trevi, che ha usato le parole generose, e decisamente suggestive, riportate in quarta di copertina.»