Da La Sicilia del 25 luglio 2023
Una storia che scuote gli animi in un Sud vigliacco
La potenza del sud, di chi sudista lo è sempre e ne va fiera, di chi combatte e non si preoccupa perché la speranza della ripresa è sempre possibile. È così che il nuovo romanzo di Rossella C. Nunziata, autrice, nonché docente calabrese, scuote gli animi e ci riporta, attraverso la fiction al reale vissuto delle nostre predecessori meridionali, perché ciò che si verifica in “Di vento e d’Aurora” (Le trame di Circe, pp. 172, € 12,00), tocca anche la contemporaneità che ancora non viene vista perché non vissuta da chi nel sud ci viene soltanto per godere del mare e del cibo: il sud, non è solo coste marittime, il sud è entroterra arido e vigliacco, stupratore e abusante contro la donna e negli anni ’60 e oggi.
Così la sinossi riporta “Aurora ragazza di famiglia aristocratica, vive lieta e felice col suo micio, finché” (stop della sinossi), un evento la sconvolge: la sorella viene violentata, vessata, oltraggiata. Non ci si può fermare a tutto, anche se siamo appena dopoguerra e l’economia ha il boom… nel resto d’Italia, nel resto delle regioni del sud dove il mare e le bellezze sono soltanto per i turisti. Aurora sa cosa fare, trova l’aggressore, sa che destino gli spetta: lo realizza lei. Lascia la sua terra, si trasferisce nel profondo nord e qui la penna della Nunziata è da emozione: vira verso una storia ancora più reale di quella che possiamo immaginare, Milano, il nord, il sogno per molti non per chi scappa, lì che conoscerà una realtà che forse, virtù della magia o della potenza di questo personaggio costruito con certosina creatività dall’autrice, è così potente da rimettere in gioco tutta quanta la Storia, così come ci è stata raccontata e come la immaginiamo, per scoprire che… opporsi sembra non cambiare mai, ma la rivoluzione finalmente non tarda ad arrivare.