Da La Sicilia del16 maggio 2023
La forza e gli amori di un’eroina
Olympe de Gouges è la protagonista di “La musa scarlatta” scritto da Sarah I. Belmonte un romanzo storico ambientato in una Parigi infiammata dagli ideali della Rivoluzione
Con “Ci sei solo tu. Mira al cuore. Muore tutto, l’unica cosa che vive sei tu, vivi solo tu”, estratto del brano “Allarme” dei C.S.I., introduciamo “La musa scarlatta” (Rizzoli, pp. 412, € 18,50) romanzo storico su un’eroina del femminismo, pubblicato nei giorni scorsi da Sarah I. Belmonte. Incensato come un cruciale Faro tra massi e mari – MassiMari quasi fosse un luogo dell’anima incontaminato che vive anche i rischi del tangibile, quasi fosse un reato avere quella libertà che ci farebbe canaglie o insensibili: tutt’altro invece, li colgono i sensibili e ne patiscono molto, ma loro brillano e brillano sempre, pur non sapendolo. Del femminismo molto importa e con questa Meraviglia, la Belmonte afferma la potenza di una ricerca oculata e certosina e di uno stile molto intenso e ben organizzato che l’autrice balzata alle cronache con “La pittrice di Tokyo” (2022), ha rimesso al centro del villaggio, per dirla con parole dell’ex allenatore della Roma, Rudi Garcia. La vita narrata è quella di Olympe de Gouges, femminista, attivista, scrittrice affermata e indipendente che lotta per i diritti, chiari, palesi e giusti che spettano a ogni donna, che non deve essere giudicata per nessuna scelta o azione: quello sarebbe solo un becero pregiudizio e oggi l’errore più grande è certa sfumatura di battaglia femminista che non tollera a prescindere: dunque questo romanzo è la chicca che può consegnare la svolta alla Storia. Lo fa con la penna e con l’amore, senza cedere a innaturalità attuali: Olympe è si femminista, ma senza una rabbia populista, tant’è che la sua ribellione punta allo scuotimento per poi ottenere un risarcimento inverso che supplisce a quegli ideali nella Francia della Rivoluzione, che rende onore a tutto il popolo, senza distinzione di genere. Vive da sola la nostra protagonista, vicino al teatro Odeon al centro di Parigi, dove spesso vengono rappresentate le sue opere e questo fa si che emergano anche contrasti con componenti delle compagnie.
Ma lei persiste in ciò che cerca, non le basta essere una scrittrice famosa, né il suo temperamento battagliero: Lei è in primo piano a combattere assieme ad altre persone per affermare quei diritti, troppo esclusi e tolti alle donne e che altre donne, vuoi l’invidia, vuoi certa tracotanza e ignoranza dei salotti, provano a scomporre. Vi sono anche i momenti bui e dolorosi, retroscena di un passato drammatico con l’abbandono di un figlio avuto da un matrimonio iniziato e finito in breve, ma ciò non le toglie la vitalità della relazione. Forte e audace Olympe vivrà anche nuovi incontri sentimentali, con due uomini su tutti, diversi fra loro ma di grande impatto morale sulla sua persona, anche se ciò non significò che dietro una grande donna c’era un grande uomo, Lei è speciale di suo, Lei brilla, lo sa! Uno di questi è conosciuto come “avvocato dei poveri”, un uomo che ha combattuto e che in amore tutto le disse, tranne la sua identità, per evitarle problemi: era Robespierre e la sorpresa alla scoperta rinforzò quel ‘platoniano’ UNO-BENE che divennero, che è. Il lettore si confronta anche con la lectio al non arrendersi: spettano alla donna come all’uomo diritti e libertà. Olympe riesce a impersonarne un modello di donna idilliaco, dove battagliando per la giustizia, come ancor oggi porta a inconvenienti di fatti che non si schiodano, così fu per Lei, vittima di tragiche conseguenze consegnando al patibolo forza e determinazione che ampliano sempre più la verità che la donna Speciale esiste.