Da La Sicilia del 7 aprile 2023
Romanzo familiare sotto l’ombrellone
“L’Alsìr. Romanzo balneare” (Fernandel, pp. 218, € 15) è il debutto alla narrativa del poliedrico Iacopo Gardelli. Già in quota tra teatro e giornalismo nel romanzo vengono narrate le vicende di due famiglie, i romagnoli Montanari versante proletario e i benestanti lombardi Malagola. Le famiglie sono soltanto il pretesto che l’autore utilizza per scorrere vent’anni di storia dell’Italia, dove la prospettiva prima è quella sociologica, tra cambiamenti socio-politici che la fanno da padrona. Cosa succede tra due famiglie per vent’anni vicine d’ombrellone nel lido Alsìr? Tutto ciò che lo “sciame” Italia produce: capifamiglia, mogli e i figli dei due nuclei per rappresentare ciò che chi è nato negli anni ’90 o un un quinquennio prima, si trova in una terra di mezzo, a non capire più cosa farne di progressismi e conservatorismi appresi nelle aule scolastiche tramite i libri di storia. In breve: dove tutto quello che apprendiamo non corrisponde al vero.
Il romanzo, elaborato in una lingua, come riportato in quarta di copertina “inedita e meticcia”, rende bene l’idea dello studio che vi è dietro, dato anche l’uso dell figure della nostra lingua, nonostante l’incidere di dialetti e usi idiomatici di diverse zone dell’Italia del nord. Fantastica, quanto semplice, la titolazione de capitoli, scorporata per anni: pagina 73, “2001”: «Arrivarono i giorni di settembre. La spiaggia era pervasa dalla frenesia che sempre accompagna gli ultimi respiri della stagione, come ci si accanisce a spolpare l’osso sapendo di avere davanti un lungo periodo di digiuno […]». In questo incipit il focus del cambiamento, sempre in agguato, sempre inatteso e incerto, magistralmente esposto al pari delle altre pagine e di tutto lo scorrere che Gardelli consegna per una lettura necessariamente riflessiva .