Da Letto, riletto, recensito! del 25 marzo 2021
Il mancante della Genesi è l’Eden di Paolo Anile
Il musicista, scrittore e psicologo siciliano motiva nuove supposizioni sull’origine delle interazioni
Paolo Anile, musicista, psicologo, psicoterapeuta e scrittore nel suo Eden. Un’altra storia (Algra Editore 2019, pp.118, € 10) ci da una sua personalissima descrizione sulla teoria del primo uomo dall’inizio del creato: dunque, e ci azzardiamo con tutti i rischi che ne verranno, il mancante del primo libro della Bibbia, la Genesi.
Psicosocialità di Eden
Decidiamo di presentarvi Eden con una semplice disamina.
Crediamo così d’invogliare i lettori a riflettere su ciò che nasce e ciò che è innato.
Tendiamo la mano pertanto alla psicologia.
Anile risponde, ripercorrendo la storia, a domande sul dispiegamento comportamentale. Nelle società. Nelle future differenti.
Eden
Adamo e dopo pochi giorni Eva, vengono concepiti da una forza suprema, nel giardino delle meraviglie, dove tutto è perfetto e abitato da tante specie di esseri viventi, simili ma diversi al contempo: uccelli, leoni, tigri, gazzelle, scimmie, elefanti etc etc. fino all’uomo, bipede, descritto esattamente come siamo nostra meschina realtà contemporane, fatta di sensazioni umorali, a seconda del momento che viviamo.
Dell’interazione
Nel romanzo/saggio/manuale traspare un rapporto a due che è fatto di piccoli incomprensioni, di momenti felici di forti curiosità del posto dove vivevano Eva e Adamo: dall’incontro col serpente tentatore e all’avvicinamento all’albero, del quale si sa che non avrebbero dovuto mangiarne il frutto, né toccarlo. Dialoghi che non ci sorprendono in quanto appartengono a una quotidianità che viviamo. In breve l’autore, comincia a far vedere quello che sarà il rapporto tra la donna e l’uomo, tra la specie, tra le razze, le culture, tra tutti noi, in qualunque era, in qualunque angolo del mondo, emergono le contraddizioni così come quelle che quotidianamente ci trovano macellati sul piatto della vita: macellati, dai noi stessi medesimi, predicatori della serenità. In merito ai dialoghi tra i due, straordinario è il quid di Anile: le piccole gelosie della donna verso l’uomo e viceversa: ma se sono soltanto loro, di chi dovrebbero ingelosirsi?
Nuova tesi?
Ecco che qui l’Eden di Anile, diventa immenso: emozioni, sensazioni, sentimenti, forse non hanno necessità di essere spiegati socialmente, ma appartengono innatamente all’ente, come il cane che nasce e da subito sa cercare l’angolo dove defecare, senza che alcuno ancora gliel’abbia insegnato.
Svelamenti storici e nuove visioni
Dialoghi, scrivevamo, in parte complessi, che l’autore li trasforma in una piacevole e simpatica lettura.
Eva si rapporta al malefico (serpente). Anile ci porta nell’inconscio di Adamo che si chiede chi fosse la grande figura che avesse creato il tutto. Ma non solo: ci parla dell’incontro dei due con gli angeli del paradiso, dei primi turbamenti della nudità di Eva che cerca di coprirsi con le lunghe chiome. Vi è tutto per farci vivere l’inizio del tutto, attraverso un linguaggio di alta filosofia.
Alta, perché lo svelamento per l’amore della conoscenza è la chiave per aprirsi quel vortice di assente dell’amore della sapienza, che ne rispecchia le capacità espressive dell’importante libro, che con un’impronta pedagogica, annichilisce e mette in dubbio, certezze che da troppe parti hanno alimentato stragi e sangue.