Da SicilyMag de 17 febbraio 2021
Enrico Anicito e l’elettronica ascetica di NCT333:
«Contro la natura illusoria dell’ego»
MUSICA Tra la metà degli anni 2000 e l’inizio del decennio successivo musicalmente in Italia tornò in auge l’industrial e una delle zone più partecipi fu la provincia etnea anche grazie ai KZL333 di Enrico Anicito, che furono carro trainante di un fermento che varcò i confini regionali. Oggi Anicito, dopo 14 anni, torna col moniker elettronico NCT333 ed un album “Aion” da lui stesso prodotto con l’etichetta Ukhan: «Un lavoro nato dal silenzio interiore conseguito all’isolamento forzato dalla pandemia»
Di ciò che plasmò la band formata da Enrico Anicito coi fratelli Giancarlo eRaffaele Trimarchi, rispettivamente chitarrista e batterista, nonché artefici del progetto dark-techno Loozoo, e con il bassista Angelo Musumeci, rimane suggellato nella memoria, anche dei non cultori e addetti ai lavori, l’album The Naked Void (uscito a ottobre del 2007), che nonostante il forte interesse di pubblico e critica (non dimentichiamo che la Nomadism Records li inserì nei progetti delle due compilation “United Forces Of Phoenix Vol. 1 e Vol. 2” tra il 2006 e il 2007, mentre i ragazzi, con la collaborazione di Daniele Grasso esordivano con il primo album) e senza alcun comunicato stampa di fine lavori, non ebbe seguito. L’affermazione dei quattro ragazzi che si facevano chiamare KZL333… Clicca qui per continuare a leggere l’intervista e ascoltare i brani di AION su Sicilymag.it