Da La Sicilia del 31 gennaio 2021
In uno dei tanti bar di quartiere dove tutti si conoscono si svolge la storia di Giorgia, ragazza abusata dal proprio fidanzato Manfredi, figlio della borghesia coi vizi delle droghe e del revenge porn, strumento che usa per ottenere benefici per la carriera universitaria. La ragazza riesce a sottrarsi da questi, rifugiandosi nell’unico posto che la fa sentire un po’ protetta:il bar di Gino e Gina, coppia nella vita aiutati nella conduzione del locale dai figli di Gino avuti dal primo matrimonio, Celeste detta Viola e Bruno detto il biondo. Bruno è il minore dei due e non ha mai conosciuto la propria madre dato che questa morì quando lo diede alla luce. Attraverso il racconto della vita dei Gino’s, gli autori ci fanno conoscere altri personaggi che ruotano attorno alla quotidianità del luogo.
Uno fra tutti è un misterioso vendicatore, che agisce su commissione, lasciando sullo zerbino, i propri escrementi. Giorgia, riuscita a scappare da Manfredi, cerca la sua vendetta per le malefatte subite e si rivolge al vendicatore cacatore (così appellato nel romanzo), il quale si mantiene e chiede sempre il più assoluto anonimato, cosa che i due autori fanno molto bene, tanto da svelarlo nel finale, anche se invece tra i personaggi narrati che frequentano il bar vige sempre il ‘so ma non ho visto’ e il ‘non so e non ho visto niente’.
La vendetta di Giorgia diventa di tutti, e qui con maestria Cecilia Pierami e Gian Luca Rocco autori di “I segreti dello zerbino”, Morellini, (€ 15,90, pp. 228), descrivono ogni singolo personaggio in una bellissima girandola che a tratti diventa incredibilmente divertente, non trascurando di portarci nel mondo di ognuno di loro e che ci fa un po’ specchiare nella nostra quotidianità dove un interrogativo viene naturale: quanti di noi non abbiamo pensato a una vendetta di questo tipo? Romanzo esilarante che svela un arcano: il cacatore vendicatore potrebbe averlo a vista ogni giorno e risolverebbe il nostro desiderio con tanto di sua liberazione.