Da La Sicilia del 7 gennaio 2021

La sarta Yumiko a S. Maria la Scala per una favola intinta di giallo

La storia che raccontiamo oggi in certi momenti ha il contorno di una fiaba, che si trasforma in un giallo. A scriverla è Marilena La Rosa, catanese ma d’adozione palermitana che narra di Yumiko giovane sarta, che giunta a Santa Maria della Scala luogo non specificato ma che richiama molto la Sicilia, viene accolta da Rosa, proprietaria di una pensione. Yumiko che è una brava sarta, dopo poco tempo del suo approdo nella cittadina, apre un negozio dove riscuote un grande successo per la sua bravura: è grazie alle sue doti che riesce a trasmettere emozioni nelle persone che chiedevano un vestito per delle occasioni speciali. Tra i suoi clienti un giorno si presenta anche il rozzo e burbero Sindaco che le commissiona un abito che andasse bene per le prossime elezioni. Il giorno del ritiro dell’abito, il Sindaco piuttosto che pagare, senza proferire parola afferrò la donna e la violentò. Yumiko, vittima di questa violenza, meditò cosa fare nel segno di una anomala vendetta: accortasi d’essere rimasta incinta, si recò dal Sindaco obbligandolo a sposarla. La sorpresa fu di tanti quando si seppe che l’uomo non solo accettò, ma che lo si vide cambiato e innamorato.

I preparativi furono rapidi con Rosa a preparare la torta nuziale; Mario il filosofo scemo a scrivere delle strofe in onore dei due e lo stesso Sindaco a non farsi mancare la pubblicità che inneggiava al suo matrimonio (e alle prossime elezioni) in manifesti dove capeggiava la sua foto con sotto scritto: “votami o te ne pentirai!”. L’uomo ogni sera andava a prendere la sua amata, che sfoggiava un bel pancione, a lavoro. Una sera non si presentò, Yumiko preoccupata attese, sino a quando tornò da sola a casa, dove le si presentò una scena raccapricciante: l’uomo era tagliato in due pezzi. Aperte le indagini fu inviato un ispettore dalla capitale a seguirle. Questi sognava lo scoop della sua vita: accusò Mario, il filosofo, che in un rocambolesco interrogatorio, fece diventare scemo il poliziotto spogliandosi di quella nomea che gli era stata data. Si dedusse che non poteva esser Mario l’assassino, tant’è che mesi dopo una notizia in un giornale locale narrava che a pochi km dal paesino, un medico era stato trovato squartato, anche lui sposato da poco. La bravissima Marilena La Rosa con ‘La sarta’ (Mohicani Edizioni, 20202) porge al lettore un nuovo (magico) modo di delineare il genere del giallo favolistico, lasciandoci con un dubbio che fino alla chiusura del libro ci farà interrogare: c’è un assassino?