Da Letto, riletto, recensito! del 31 marzo 2019
La rampicante di Davide Grittani, LiberAria Editrice, in due giorni trionfa al Città di Cattolica e al Nabokov 2019
Le news
Di Salvatore Massimo Fazio
Con Davide Grittani ci siamo sentiti venerdì scorso e come spesso accade dialoghiamo sulla bellezza letteraria, sui malaffari italiani, su come procede nelle rispettive città o di colleghi scrittori (questo lo dicevo io) che seppur sono nell’Olimpo del proprio orticello, e devono ringraziare chi li ha resuscitati nonostante scrivano minchiate o facciano demagogia della polis, riescono a rappresentare tutt’altro di ciò che al grande (grande? ripeto, l’orticello è la loro grandezza) pubblico appaiono.
Continuando nei canoni dell’amicizia, ma anche della informazione, chiedeVogli se aveva novità del Premio Nabokov, dove col suo “La Rampicante“, pubblicato per ’quelle’ stakanoviste della pugliese LiberAria editrice, in breve andato in ristampa, pronto alla traduzione per diversi paesi, e poi in seconda edizione, sino ad essere candidato allo Strega 2019, rappresentato e proposto da (chi non la conosce?) Giulia Ciarapica, nonché proclamato come uno dei migliori libri di narrativa del 2018 nell’inserto La Lettura del Corriere della Sera. Replicava a tutt’altra domanda che non avevo fatto: «Sai che sono molto corretto e il 13 aprile approdo a Catania […], appena ieri “La rampicante” ha vinto, per la sezione narrativa, il Premio Letterario Internazionale Città di Cattolica».
Facciamo qualche passo indietro.
Quando Giulia Antonelli e Federica Patera, mi proposero la lettura de La rampicante, e dopo averlo, appunto, letto, comunicai allo staff del blog che rappresento, che in qualche modo o mi facevano passare subito la recensione, strampalata, così come è lo standard che ha portato fortuna alla nostra piattaforma di cultura e società, o andavo per contatti per proporlo ad altri colleghi di giornali o blog, spiegando però che perdevamo una occasione, sono sincero, di visibilità non indifferente, «perché sto libro, amici e colleghi miei, è una nuova stella nel firmamento socio-culturale».
Il comitato (lo staff), ha chiesto di leggerlo, e, sapete bene che la sede è su Catania, ma anche che i sei che ci lavoriamo essendo distribuiti in diverse parti dello stivale, abbiamo fatto sì che, non col piego di libri (le poste non sono sempre molto precise coi tempi), la nostra copia viaggiasse, cogliendo emozioni e sfumature e culture differenti. Frattanto passava il tempo e molto in ansia telefonavo sempre o scrivevo messaggi «[…] me lo date sto parere? Lo facciamo passare?». La risposta non poteva che essere positiva, sin quanto abbiamo pubblicato la recensione (cliccate sopra, per leggerla).
Torniamo a oggi.
Perché io mi sia dilungato in tanta papella, il motivo è semplice. Tornando alla telefonata con Davide di venerdì scorso, sulla questione della vittoria del Premio Letterario Internazionale Città di Cattolica, lo stesso mi comunica che la cerimonia del ritiro è fissato per sabato 13 aprile. Di primo acchito, non è che mi cambi molto, ma Davide, probabilmente sentendomi sereno, incalza ricordandomi che il 13 aprile il suo La rampicante tour, dovrebbe fare tappa a Catania, con me a dialogarne e in partnership con LiberAria Editrice, Libreria Mondadori Bookstore di Piazza Roma a Catania e il blog Letto, riletto, recensito!
«Dunque Massimo, io sarò a Catania.»
«Ma scherzi?»
«No! Mi conosci.»
«E che mi frega se ti conosco?»
«Che io non tradisco gli impegni…»
«… ok Davide, tradisco io: evento annullato.»
Lui sbotta in una risata. Io no e incalzo: «Siccome, quando faccio qualcosa, o ci sono di mezzo io, mi interessa che gli orpelli, se arrivano, vengano messi in bella mostra: o vieni a Catania col premio, o ti dislochi altrove». Davide, che è persona sincera e amabile, non resiste e ride tantissimo, e (come cambiano i processi comunicativi di sussurreana memoria!) invertendo le parti, mi chiede se posso attendere qualche ora al fine che mi dia risposta. Replico, nuovamente, che se non approda a Catania con il premio, chiaro escamotage per godere del suo trionfo, nella sezione a mio dire più importante, la narrativa, è inutile che mi dia risposte.
La sera, giunge il comunicato che recita la richiesta di slittamento della data, cosa che avevo già anticipato appena ho riattaccato con Davide.
Nabokov.
«E del Nabokv?» Che qui abbiamo seguito e il 30 gennaio abbiamo consegnato i nomi dei finalisti e che la proclamazione si terrà il 30 marzo a Lecce?
«Ti prometto che domani, appena saprò, ti chiamo».
Il telefono ha squillato, ma essendo in turno notturno, avevo omesso la suoneria. Durante la pausa visualizzo le sue chiamate e poi leggo il messaggio. Ho ancora 12 minuti, mi precipito su internet, leggo il nome delle mie amiche di LiberAria editrice e del mio amico e della sua creatura “La rampicante”, trionfare nella sezione narrativa. Rientro nel mio ruolo della mia altra attività, alle 08:00 di stamattina, concludo il mio turno. Casa, doccia, telefonata: «Davide…sto registrando, mi autorizzi?».
Di seguito la sua dichiarazione per Letto riletto recensito! della doppia emozione in meno di due giorni.
«I premi sono premi, e vanno accettati per ciò che sono. Sia quando credi che il tuo libro non sia stato nemmeno aperto, come nel caso dello Strega di quest’anno. Sia nel caso di premi molto più piccoli ma davvero seri e dignitosi, come il Nabokov e il Cattolica che abbiamo vinto con La rampicante. In ogni caso rappresentano importanti occasioni di visibilità, per il romanzo ma soprattutto per il lavoro compiuto all’oscuro e che permette al libro di presentarsi per com’è. Il mio grazie va quindi a LiberAria che ha creduto nel romanzo; a Giorgia Antonelli, che vi ha investito risorse, tempo, tenacia, speranza e sudore; ad Alessandra Minervini, l’editor che ha permesso che il romanzo diventasse ciò che è diventato; a Vincenza Peschechera per la bellissima copertina; a tutto lo staff della casa editrice; ai critici, agli scrittori (quelli che hanno ancora tempo da dedicarti), ai lettori forti, ai librai, ai circoli di lettura, ai blogger e ai giornalisti che appena l’hanno avuto in mano, come si fa coi patti di sangue e fede, hanno subito scommesso sul fatto che si trattasse di un buon libro. Grazie, grazie a tutti ma La rampicante non si ferma qui. Prosegue il suo giro di presentazioni, l’analisi del testo nei diversi gruppi di lettura che l’hanno chiesto, la partecipazione a fiere e premi che ci hanno invitato. E’ primavera, e in questo periodo l’edera torna vigorosa dopo la stasi vegetativa. Come i libri buoni, che non vanno mai in letargo».