È il 4 luglio la data d’esordio della collaborazione del NOSTRO con il press L’Urlo. Subito un botto: “Giovanna Mulas candidata più volte al Nobel per la letteratura – L’Intervista“.
I lettori apprezzano, si ha sentore che le due parti sono una potenza assieme. Ma è il l’11 luglio col secondo articolo, che si scatena l’Inferno… di Guglielmo Ferro, di Dante e di Tommaso Cannizzaro.
I Fatti.
Alla tarda alba del mercoledì 11 luglio Salvatore Massimo Fazio pubblica un articolo sulla questione Sicilia e cultura: “Come dicevo Bolzoni, questa è una terra che ti strappa tutto e nemmeno lo riconosce”. Lo ha letto in un post sul profilo Facebook del regista catanese di fama mondiale, Guglielmo Ferro. Massimo è residente nello stesso paese dove risiede (o risiedeva Ferro). Decide di far ricerca ed ecco servito l’articolo, che così titola:
“L’Inferno di Dante” di Guglielmo Ferro, impietosamente emulato e senza encomiare il regista etneo
Massimo, è una persona precisa e scrupolosa, maniaco della privacy e prima di esporsi fa ricerca, non certo solo sulla rete.
Tre giorni dopo.
Presso la redazione del L’Urlo, giunge una mail-per di un avvocato, che rivendica la rettifica dell’articolo del nostro. Giusto, nulla di nuovo, solo che vi è la replica, la rettifica capite bene che non si può fare, non per che si è in rete, ma è come fosse carta stampata… ma ci troviamo a constatare che invece di essere una rettifica, è diffamazione con una minaccia di stile nazi-mussoliniano-stalinista, dove la democrazia va a farsi fottere. È la Vision Sicily, che esige le scuse e tappare la bocca a Fazio, come potete leggere di seguito, cliccando in foto:
Fazio commenta.
L’Urlo, ha la sua pagina sul social Facebook e Fazio, non vuole coinvolgere in questa anomala situazione, dove la replica è qualcosa di simile alla locuzione excusatio no petita accusato manifesta: Chi è questo Giovanni Anfuso che esce dal cilindro e offende Fazio a gratuitamente? Schernendolo? Ecco lo screen short di seguito (con a lato riportato il commento di Fazio cosi da essere leggibile):
Esordisco che l’errore unico è quello del copyright, non l’ho virgolettato, ho errato a non farlo. Poi per punti, dato che a L’Urlo è regola non far batti e ribatti su articoli che divento altri articoli, almeno per noi che scriviamo, preciso alcune cose, personalmente, che sono emerse dall’offensiva replica della produzione della quale in un primo momento mi son chiesto perché erano così arrabbiati dato che allusioni specifiche per loro non ce ne sono. Chi mi ha telefonato privatamente, ha colto dove ho parato, che comunque è cosa pubblica data la mia opinione sull’encomiare chi sviluppa una idea, nell’articolo che ho firmato l’11 luglio. Scandaglio la replica che firmata non è: 1. L’inferno della Divina Commedia è una idea di Ferro esordita nel 2007 all’Etna fest, spiegato il motivo dell’uso Pater Creator, pertanto, il riferimento è allo spettacolo del Ferro, che poi viene riproposto riprendendo l’Idea; 2. Viene riportato: “La contraddizione in termini si rileva già dal titolo stesso dell’articolo: come può essere l’Inferno di Dante del solo Guglielmo Ferro?” il titolo è ben donde diverso, eccolo: “L’Inferno di Dante” di Guglielmo Ferro […] dove L’inferno di Dante è virgolettato perché è quello della idea di Ferro, quindi mi sa che, attenendomi al linguaggio di chi ha scritto, si è spacciato un titolo del quale non mi prendo alcuna paternità; 3. Ancora: “Appare dunque quantomeno curiosa la pretesa dell’estensore dell’articolo riguardo alla necessità di “Encomiare” Ferro “Deus ex machina di questa genialità”. Dove emerge la pretesa? O chi ha scritto, è bravo ad attaccare su uno specifico, che a sua volta non usa? Come mai non è stato virgolettato l’inventato “pretesa”? 4. Perché (riporto) “Va sottolineato, peraltro che Vision Sicily ha il massimo rispetto nei confronti di Guglielmo Ferro e agisce con la collaborazione dello stesso gruppo imprenditoriale che nel 2008 mise in scena la prima rappresentazione, diretta proprio da Ferro, nelle Gole dell’Alcantara”? A me risulta la Corus, qui potrei riconoscere l’errore e approfondirò. Qui certo che mi scuserei con comunicato stampa. 5. È del tutto falso che “quasi ogni estate lo stesso Inferno viene riproposto nella stessa location”. Non è del tutto falso, sicché ho anteposto un avverbio: QUASI, che intende una sospensione temporale di un determinato fatto, evento, che ha una continuità, nel nostro caso, temporale: tre volte in dieci anni viene proposto l’Inferno ideato da Ferro, ma non riconosciuto, per una cadenza statistica di ogni 3 anni e 3 mesi c.ca ; 6. […]l’estensore dell’articolo pasticcia un po’: parlando dello spettacolo dello scorso anno afferma infatti che sarebbe stato “quasi del tutto identico all’originale di Ferro […]. Quanto a pasticci sto prendendo lectio magistralis in tema di interpretatio con buon fallimento dell’ermeneutica tutta. Nuovamente, uso l’AVVERBIO QUASI, dato che il Dante di Berta Ceglie è per sua dichiarazione “femmina”, mentre orari, giornate e forma itinerante della rappresentazione, mi pare che siano uguali, all’originale non di Dante, ma di Ferro, compresa la discesa agli Inferi dove il pubblico incontra quattro personaggi sempre quelli proposti da Ferro, la riflessione è: come mai non si è pensato di portare in scena altri canti? Ecco perché associo a Ferro “genialità” e non genialata, che, per quanto visto e letto per il prossimo, dovrebbe essere identico, anche se non entro nel merito della struttura tecnica; 7. Chiarisco il non ottimo eccesso di sapienza riguardo all’uso del “tradurre”. È ovvio che non tradusse Ferro, lo sappiamo, almeno chi gode di teatro e rappresentazioni varie, anche se non addetto ai lavori, sempre un volantino o un libriccino che riporta le fonti lo ha tra le mani. Ecco cosa scrivo nell’articolo: “Si risalga allo scorso con il buon lavoro, […] con la traduzione di Tommaso Cannizzaro, identico – nuovamente – all’originale”. Ferro, a mia modesta interpretatio, avrebbe agito di trans-ducere “trasportare” nella sua IDEA la traduzione originale del messinese Cannizzaro. Qui mi son sorti i dubbi, e mi son chiesto: ma chi è che replica? E che c’entra a questo punto la Vision Sicily che mette in mostra sempre bellezze? 8. Sulle scuse ho scritto prima. Sull’imperativo pseudo kantiano e, da me letto come, imperativo mussoliniano “CHIEDA SCUSA E TACCIA”, appare un po’ difficile che io lo faccia. Per due motivi: 1. come potrò poi dire “la terza alle Gole de L’Inferno dall’idea di Ferro, mai ringraziato (non l’ho letto da nessuna parte credetemi) è stata davvero interessante o nulla di nuovo?; 2. E come potrò tessere le lodi ad un altro personaggio del mio vissuto, quale Giovanni Anfuso per come l’ha riproposta e che più avanti vi svelo cosa ha rappresentato e chi è? 9. Gentile ufficio stampa, portavoce o chiunque tu sia, le repliche sono sempre ben accolte, certo mi trovo innanzi a: – una pubblicità gratuita, che vi ho fatto non volendo, sul prossimo Inferno, con la regia di Giovanni Anfuso, pubblicità con tanto di flyer annesso e sproloqui verso me, che mi auguro tu possa leggere ed essere meno iroso semmai dovessi ancora replicare; – Vision Sicily, non l’ho messa proprio in conto, ci credi o meno, (il riferimento palese e chiaro è ad una tecnica adottata da certa stampa che dimentica, solo ‘La Sicilia’ a mia memoria lo ha ricordato, che l’Inferno già era stato proposto da Ferro: semplicemente ricordarlo! Questo è l’encomio, questa è la metafora della stretta di mano, tacciata di maldicenza da te) a maggior ragione adesso che ti dico di Giovanni Anfuso. La scorsa estate, presso i comune di Sant’Agata Li Battiati, ho assistito a Phedra, con la regia di Giovanni Anfuso. Mi piacque molto. Andai circa 8 minuti prima della fine, l’avrei incontrato piacevolmente perché lo ricordo io bimbo, lui più grande di circa 6/7 anni e mi piaceva l’affetto che provava per il mio papà. Ricordo di una partecipazione ad un programma a quiz in materia di calcio. Poi si cresce, l’ho perso di vista, non seppi più nulla, se non lo scorso anno, che coincise col mio rientro a Catania, e relativa nuova partenza. Sai quei ricordi sigillati nella memoria di bimbo che ti porti con piacere sempre? Ecco, chi vive a Battiati, essendo un territorio strano, perché è dentro Catania, o quasi una periferia (si diano i casi di San Giovanni Galermo, quartiere della città che si estende ancor più distante dalla città stessa), una estensione di Catania, ha sempre ad occhio le eccellenze della periferia nord di Catania, che però fa comune a se. La notte appena trascorsa, collegandomi al giornale, ho visto il flyer “con la regia di Giovanni Anfuso”, ho esultato per un nano secondo, il tempo di leggere le deiezioni che mi hai a tutti i costi e forzatamente imposto. Adesso io mi chiedo, perché strumentalizzare un articolo (spaccio per fatti et alii) se poi il lettore risale e chi più attento potrebbe dire certamente, Fazio ha sbagliato dei passaggi, ma anche, perché hanno costretto Fazio, con minaccia di tacere e a consegnare tutto al proprio legale che proprio il 14 ha compiuto 41 anni e sino alle 5:25 del 15 erano a leggere e tentare di capire perché tanta acredine? Quanto a giurisprudenza e altro che citi nelle replica, stai certo che madre di ogni invenzione dell’uomo sulla terra è proprio la filosofia e non la legge, che mi insegnerai, sembri sapere tutto ciò che io non so invece, agisce spesso come l’omeopatia, partendo dalla fine per giungere all’apice, perché il corpo è certo di conoscere il malessere e invece non lo sa. Alla stregua, sei certo che ho fatto pasticci, sono certo dato che la seconda (in ordine la prima nella tua replica) minaccia è di espormi legalmente, che adesso puoi anche firmarti. Scusandomi per gli errori e tralasciando il refuso del cognome del Cuddé, auguro una buona giornata.
Anfuso si diverte nell’autoreferenzialità con l’approvazione dei prodi allievi che replicano BRAVO MAESTRO… sembrerebbe esser lui a questo punto la penna che ha replicato.
A seguito di questi batti e ribatti, Anfuso pubblica la replica, che è anche pubblicità a gratis che gli ha concesso L’Urlo, pur non capendo cosa vuole codesto, e riporta una citazione della replica che accusa Fazio di “maldicenza”. È un mistero: non sapremo mai chi ha scritto la replica. A sinistra lo screen short, del maestro.
Ci siamo chiesti: perché Anfuso attacca, dato che né lui, né altri sono offesi, né vi é allusione?
Ferro chiamato in causa.
Citato da Fazio, citato dalla Vision Sicily, la notizia fa il giro della penisola (non pochi i commenti di “ma che succede”?), Guglielmo Ferro, invia una risposta a L’Urlo, dove dichiara: “mi pregio di non sapere nemmeno chi siano (allude alla Vision Sicily, che asserisce di aver collaborato con Ferro, nella replica)” che riportiamo:
È infine della notte trascorsa che il nostro, decide di andare in diretta su Facebook:
Cliccate sullo screen, si aprirà il profilo personale, del nostro e ascoltatelo.
Siamo in attesa