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Apparenze e giudizi (Il Venerdì di Francesco Das Atmananda)

9 Aprile 2017 - Il Venerdì

deUna signora anziana si sedette ad un tavolo di un bar. La cameriera le portò il menu e le chiese cosa volesse ordinare.
La vecchia signora chiese quanto costasse un pezzo di torta e la cameriera rispose:
“3 euro.”
La donna anziana prese alcune monete dalla tasca e iniziò a contarle lentamente, chiedendo in seguito quanto costasse la torta semplice. La cameriera un po’ scocciata, visto che aveva molti tavoli da servire le rispose: “2 euro.”
“Va bene, allora prendo volentieri la semplice!” rispose la vecchia signora.
La cameriera portò la torta al e mise subito il conto sul tavolo pensando tra se: “Che gente tirchia!”
La vecchia signora mangiò molto lentamente e con piacere la torta, si alzò lentamente, mise i soldi sul tavolo e se ne andò.
Quando la cameriera si apprestò a pulire il tavolo si accorse che la vecchia signora le aveva lasciato 1 euro di mancia.
L’emozione le fece scendere una lacrima.
Si voltò alla ricerca dell’anziana donna per ringraziarla, ma era troppo tardi e la signora non era più visibile al suo sguardo.
La cameriera si sentì in colpa per aver giudicato tirchia quella vecchietta che invece possedendo solo 3 euro si era limitata a prendere una fettina di torta da 2 euro per lasciarle la mancia!

Considerazioni personali:
Questo è il risultato del giudizio, specialmente se deriva dalle apparenze.
A tal proposito è bene ricordare due “erbacce velenose” che sono le cause principali di produzione di scorie che offuscano la manifestazione dell’Anima, esse sono: la critica e il giudizio.
I pensieri carichi di giudizio, critica, invidia, pessimismo e odio, tolgono al corpo salute, luce e grazia. Un volto non diventa carico di amarezza per caso; esso è la conseguenza di amari pensieri. Da qui il famoso detto  : “Gli occhi sono lo specchio dell’Anima”.
Queste due “erbacce velenose”, critica e giudizio, mi fatto tornare alla mente la definizione che ne diede un Maestro che conobbi alcuni anni fa. Egli li chiamava “assassini spirituali”. Ed è TUTTO detto.
In effetti, chi ha l’abitudine di criticare e giudicare in continuazione sta creando i presupposti ideali per la manifestazione di un sintomo.
La critica e il giudizio nei confronti degli altri e di ciò che ci capita, non fa altro che attirare energie delle quali non abbiamo assolutamente bisogno, energie che gettano radici nel piano dell’illusione e della separazione.
A tal proposito, bisogna ricordare che esiste una Legge irremovibile per la quale chi giudica e critica ne resterà immancabilmente a sua volta vittima.
Circa 2000 anni fa Gesù, il Cristo, disse:

 Non giudicate, per non essere giudicati;  perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati. (Matteo 7, 1-2 )
E’ doveroso per me ricordare che l’innocuità e l’eliminazione della critica e del giudizio nei propri pensieri e nelle proprie parole porta al rifiuto (attivazione della Legge di Ripulsa) di offendere e di nuocere rendendo armoniosi i rapporti con gli altri e migliorando i rapporti di condivisione con il nostro prossimo.
Fatte queste premesse e fatta mia la frase “Non giudicare” mi asterrò volontariamente da ogni giudizio e da ogni interpretazione personale anche perchè nulla potrebbero apportare o togliere a quella che E’ e resterà per sempre la verità, qualunque essa sia.

Un abbraccio di Luce e Pace  a tutti e buon fine settimana Siate felici con Amore Francesco Das Atamananda (G. B.)

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