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Possessività ed egoismo (Il Venerdì di Francesco Das Atmananda)

13 Gennaio 2017 - Il Venerdì

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Sei persone, colte dal caso nel buio di una gelida nottata, su un’isola deserta, si ritrovarono ciascuna con un pezzo di legno in mano.

Non c’era altra legna nell’isola persa nelle brume del mare del Nord.

Al centro un piccolo fuoco moriva lentamente per mancanza di combustibile.

Il freddo si faceva sempre più insopportabile.

La prima persona era una donna, ma un guizzo della fiamma illuminò il volto di un immigrato dalla pelle scura. La donna se ne accorse. Strinse il pugno intorno al suo pezzo di legno. Perché consumare il suo legno per scaldare uno scansafatiche venuto a rubare pane e lavoro?

L’uomo che stava al suo fianco vide uno che non era del suo partito.

Mai e poi mai avrebbe sprecato il suo bel pezzo di legno per un avversario politico.

La terza persona era vestita malamente e si avvolse ancora di più nel giaccone bisunto, nascondendo il suo pezzo di legno.

Il suo vicino era certamente ricco.

Perché doveva usare il suo ramo per un ozioso riccone?

Il ricco sedeva pensando ai suoi beni, alle due ville, alle quattro automobili e al sostanzioso conto in banca.

Le batterie del suo telefonino erano scariche, doveva conservare il suo pezzo di legno a tutti i costi e non consumarlo per quei pigri e inetti.

Il volto scuro dell’immigrato era una smorfia di vendetta nella fievole luce del fuoco ormai spento.

Stringeva forte il pugno intorno al suo pezzo di legno.

Sapeva bene che tutti quei bianchi lo disprezzavano.

Non avrebbe mai messo il suo pezzo di legno nelle braci del fuoco.

Era arrivato il momento della vendetta.

L’ultimo membro di quel mesto gruppetto era un tipo gretto e diffidente.

Non faceva nulla se non per profitto.

Dare soltanto a chi dà, era il suo motto preferito.

Me lo devono pagare caro questo pezzo di legno, pensava.

Li trovarono così, con i pezzi di legno stretti nei pugni, immobili nella morte per assideramento.

Non erano morti per il freddo di fuori, erano morti per il freddo di dentro.

Considerazioni personali:

Questa storia è molto eloquente e rispecchia i vari atteggiamenti degli esseri umani.

Con queste manifestazioni di egoismo e possessività creano l’inferno sulla terra.

Se avessero usato tutti e sei i pezzi di legno forse si sarebbero salvati. Chi può dirlo.

L’inferno si manifesta laddove manca l’Amore. L’egoismo e la possessività non lasciano mai manifestare l’Amore ma lo annientano attraverso una personalità malsana.

E purtroppo questo atteggiamento si riscontra anche nel mondo spirituale. Molti sedicenti spiritualisti stringono tra le mani il loro pezzo di legno ( verità relativa) pensando e credendo che sia migliore o più importante di quella che hanno gli altri. Sono anch’essi divisi come la gente comune che non fa nessun percorso spirituale. Questo è il motivo per il quale il famoso salto quantico tarda ad arrivare.

Solo quando tutti gli spiritualisti metteranno insieme i loro pezzi di legno ( verità relative), formeranno la cosiddetta ~Fiamma Cristica~ e si avvicineranno notevolmente alla Verità Assoluta.

Solo allora si potrà fare il Salto quantico. Il resto sono solo chiacchiere che come il fumo si disperdono nel vento.

Pensieri di Luce e Pace

buon fine settimana per tutti

con Amore Francesco

das Atmananda (G.B.)

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