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Dogmi e tradizioni errate (Il Venerdì di Francesco Das Atmananda)

12 Agosto 2016 - Il Venerdì

Memorie-di-una-testa-tagliataIl vecchio sacerdote ed il giovane prelato.

Un giorno un sacerdote molto anziano, dignitario riconosciuto di una grande confraternita di cercatori, venne a contatto con un giovane prelato che da poco tempo istruiva le masse con tutto lo zelo che era nel suo cuore e le folle lo seguivano.

Costui, mosso ad invidia nel suo cuore, si convinse che sarebbe stato meglio se il ragazzo gli avesse lasciato il posto nell’insegnamento, perché, a suo dire e a dire di quelli che erano con lui, l’insegnamento fosse trasmesso in maniera “intatta” ed originale.

Il grande sacerdote fece di tutto per usurpare il posto al giovane prelato, indicandogli quale doveva essere il suo posto: fra le fila degli uditori.

Convinse il pubblico di ascoltatori che sarebbe stato meglio udire lui ed i sacerdoti anziani, al posto di un ragazzo che aveva ancora molto da imparare.

Iniziò, quindi, a tenere delle conferenze pubbliche, parlando al posto del giovane della tradizione, del peccato e della redenzione.

Con il passare del tempo, però, il pubblico si annoiava ad ascoltare quelle parole che non arrivavano dritte al cuore e, lentamente, rimasero solo in pochi.

È giusto che sia così” disse il sommo sacerdote, “quelli che venivano ad ascoltarti erano solo degli sciocchi. Il percorso è solo per pochi ed è un bene che se ne siano andati. Stavano fraintendendo l’Insegnamento dei Padri”.

Il giovane prelato, ascoltando ciò, ebbe compassione per il grande sacerdote e appena egli ebbe pronunciate queste parole, balzò dalla sua sedia e lo abbracciò inaspettatamente con tutta la forza di cui era capace.

Il grande sacerdote non capì e fece forza per liberarsi dal corpo del giovane che lo stringeva a sé, come ad avvolgerlo in un abbraccio fortissimo, stretto in un’unica essenza.

Il grande sacerdote si dibatteva: come si permetteva quel giovane a lasciarsi andare a simili manifestazioni di affetto senza averne il consenso? Con violenza lo spinse lontano da sé, con tutta la forza di cui era capace.

 Il giovane cadde a terra e, a causa della grande spinta, rimase ferito alla testa. Alla vista del sangue il grande sacerdote si rese conto di quello che aveva fatto, si avvicinò al ragazzo e lo supplicò di perdonarlo, che non sapeva cosa gli fosse preso… che era fuori di sé.

Il ragazzo lo guardò negli occhi e lo amò di un amore profondo.

Da quel giorno il grande sacerdote non fu mai più lo stesso.
Da quel giorno fu un uomo nuovo.

 

Considerazioni personali:

Dogmi, tradizioni, peccato, redenzione, sono solo sterili concetti che non conducono certamente a Dio…

Le parole d’Amore che sgorgano da un cuore puro e amorevole hanno un valore infinitamente superiore a fondamentalismi partoriti da menti umane…

Con il passare del tempo, però, il pubblico si annoiava ad ascoltare quelle parole che non arrivavano dritte al cuore e, lentamente, rimasero solo in pochi.”

E’ questo il giusto compenso per parole vuote e senz’Anima proferite solo per conquistare quel potere temporale tanto agognato.

Ma l’Amore vince sempre anche quando sembra che parta sconfitto…

 

un abbraccio di Luce e Pace

con Amore

e buon fine settimana per tutti…

Francesco

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