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Dio, il barbiere, il bimbo… (Il Venerdì di Francesco Das Atmananda)

1 Luglio 2016 - Il Venerdì

imageUn uomo andò da un barbiere per farsi tagliare i capelli e la barba.
Mentre il barbiere cominciò a lavorare , incominciarono ad avere una buona conversazione. Parlarono di tante cose e soggetti vari.
Poi la conversazione si spostò su Dio e sulla sua esistenza.

Il Barbiere a tal proposito disse: “Io non credo che Dio esista. ”
Il giovanotto disse: ” Perché dici questo”?.

Il barbiere disse:” Beh, basta uscire per strada per rendersi conto che Dio non esiste.

Dimmi, se Dio esistesse, ci sarebbero così tante persone malate?

Ci sarebbero bambini abbandonati?

Se Dio esistesse, non ci sarebbe né sofferenza né dolore, non riesco ad immaginare che un Dio amorevole permetta tutte queste cose .

Il giovanotto pensò per un momento, ma non rispose perché non voleva iniziare una discussione.

Il barbiere finì il suo lavoro ed il cliente lasciò il negozio.

Subito dopo aver lasciato il barbiere, vide un uomo per strada con i capelli sporchi e la barba incolta.

Il giovanotto si voltò, entrò di nuovo dal barbiere e disse : “Sai una cosa? Io credo che non esistano i barbieri! “

Il barbiere sorpreso disse: “Come puoi dire questo?” Sono qui, e io sono un barbiere. E ho appena lavorato su di te! “.

Il giovanotto rispose: No!. “I Barbieri non esistono, perché se cosi fosse, non ci sarebbero persone con lunghi capelli sporchi e barbe sfatte come quell’uomo là fuori.”

Il barbiere rispose: “Ah, ma i barbieri esistono! Ecco cosa succede quando la gente non viene da me per farsi aggiustare l’aspetto .”

Il giovanotto disse: ” Esatto! “.

Questo è il punto! Anche Dio esiste!

Questo è ciò che succede quando la gente non va da Lui e non Lo cerca per chiedere il suo aiuto.

Ecco perché c’è tanto dolore e sofferenza nel mondo “.

Considerazioni personali:

Molto bella e significativa questa storia con un chiaro messaggio:

Ciò che non vedi con gli occhi, non vuol dire che non esista!

Bisogna avere il coraggio di guardare oltre e pensare che non ci si può accontentare di quello che si conosce e che si vede.
Jovanotti ( secondo me un risvegliato) ha espresso questo concetto con semplicità in una sua famosa canzone: «Se sai contare fino a 7 non vuol dire che non esista l’8».

Dietro le mura costruite intorno a noi dalla famiglia, dalle istituzioni, dalle religioni, dalla società, c’è un mondo invisibile agli occhi dei più e, se vuoi vederlo, devi trovare gli strumenti giusti, devi cambiare ottica,devi aprirti al nuovo, devi cambiare modo di pensare.
Ci vuole uno sgabello, per spostare più in alto il tuo punto di vista e guardare oltre.
Domanda: Come si chiama questo sgabello?
Semplice: Desiderio e poi Volontà di cambiamento.

Finchè resteremo ancorati nelle nostre credenze, nei nostri concetti e pre-concetti, nei nostri cosiddetti “punti saldi”, non ci sposteremo neppure di 1 cm e la nostra visione delle cose sarà sempre limitata.
In questo stato di cose sono avviluppati tutti i campi della manifestazione umana, dalla scienza alla medicina, dalla religione ai rapporti umani.

Poi qualcuno si risveglia e “vede oltre”. Vede ciò che gli altri, arroccati dietro le loro mura della torre, non riescono a vedere. E invece di ascoltarli, quando ci indicano la strada, sono additati e messi al bando, considerati pazzi.

In effetti, il Matto dei Tarocchi, non è altro che colui che vede oltre, che vede ciò che gli altri non vedono.
Ma sono proprio quelli che guardano oltre che poi alla fine cambiano lo stato delle cose e che aiutano tutti gli altri a fare quel saltino in avanti nell’evoluzione umana dall’essere verso il Divenire.

Chi ha letto il Gabbiano Jonathan Livingston sa di cosa sto parlando.
Per i pochi che non lo avessero letto ( suggerisco di farlo) è una storia a sfondo spirituale, che descrive un percorso di miglioramento interiore attraverso una serie di tappe intermedie.
Infatti, la dedica dell’autore, posta in apertura del romanzo (“Al vero Gabbiano Jonathan che vive nel profondo di tutti noi”) è molto chiarificatrice.

Auguro a tutti noi di “sentir” sempre lo spirito di ricerca e di cambiamento come il Gabbiano Jonathan per poter così andare avanti lungo il Sentiero della consapevolezza passando dall’avere all’essere e proseguendo verso il Divenire…

Un abbraccio di Luce e Pace
buon fine settimana per tutti
con Amore Francesco
das Atmananda (G.B.)

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