Era una mattinata movimentata all’ambulatorio medico. Un anziano gentiluomo sull’ottantina di anni arrivò per farsi rimuovere dei punti: aveva una ferita al pollice. L’uomo disse che aveva molta fretta di farsi medicare perché aveva un appuntamento.
Il medico lo accolse e per prima cosa gli rilevò la pressione. Lo vedeva guardare continuamente l’orologio. La ferita al pollice sembrava guarita, così rimosse i punti di sutura e gli medicò con cura la ferita. Chiese poi all’anziano: “Mi permette una domanda? La vedo ansioso di andarsene. Ha forse un altro appuntamento medico a cui deve andare?”.
L’anziano signore rispose: “Devo andare alla casa di cura per far colazione con mia moglie, come ogni mattina.”
Il medico chiese informazioni sulla salute della moglie e l’anziano gli raccontò che era affetta da tempo dal morbo di Alzheimer.
Il dottore allora chiese: “Sua moglie si preoccupa, nel caso dovesse arrivare un po’ tardi?”
“Non mi riconosce più già da 5 anni” – rispose l’ottantenne gentiluomo.
Il medico, sorpreso, aggiunse: “E va ancora ogni mattina a trovarla, anche se non è in grado di capire chi è lei?”
L’uomo sorrise e battendo bonariamente la mano sulla spalla al giovane dottore disse: “Mia moglie non sa chi sono, ma io so ancora perfettamente chi è lei.”
Il medico dovette trattenere le lacrime. Gli venne la pelle d’oca e pensò: “Questo è il genere di amore che voglio nella mia vita”.
Considerazioni personali:
Mi viene difficile commentare questa storia che già si commenta da sola.
Molto spesso, oggi, la parola Amore è usata in senso non appropriato e con superficialità.
Tutti si chiamano Amore, Amò, Amorino, Amoretto e via dicendo. E si svilisce il vero significato della parola che custodisce in se l’intero universo.
Infatti, il Sommo poeta Dante lo definì così: “l’Amor che move il sole e l’altre stelle” (Paradiso XXXIII,145)
Fiumi di inchiostro sono stati scritti da poeti, romanzieri e cantanti per cercare di dare un senso ed una definizione che si avvicini all’Essenza del significato di questa parola.
Il Grande Maestro Indiano Swami Sivananda, dal mio punto di vista, è quello che più si è avvicinato al cuore del significato, alla sua essenza. Egli così lo descriveva:
“ La vera religione non consiste nelle osservanze rituali, nelle abluzioni o nei pellegrinaggi, ma nell’Amare tutto. L’Amore cosmico abbraccia tutto e tutto include. Davanti all’Amore puro tutte le distinzioni e differenze, tutto l’odio, la gelosia e l’egoismo vengono dispersi come l’oscurità viene dispersa dai raggi del sole del mattino. NON C’E’ RELIGIONE PIU’ GRANDE DELL’AMORE. Non c’è conoscenza più grande dell’Amore. Non c’è tesoro più grande dell’Amore, perché l’Amore è Verità, l’Amore è Dio.”
In effetti, il Vero Amore, non può essere fisico e neppure romantico. Il Vero Amore è l’accettazione di tutto ciò che è…di tutto ciò che è stato…di tutto ciò che sarà…e anche di tutto ciò che non sarà e che non è stato.
Le persone felici non sono coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che amano ciò che hanno e ne traggono il meglio . Nella vita la cosa più importante non è sopravvivere alle tempeste…ma riuscire a danzare sotto la pioggia amandola.
Nella pratica, suggerisco una profonda concentrazione e meditazione sull’essenza delle parole contenute in questa frase:
“Entro sempre più nella forza dell’Amore in piena armonia con me stesso e gli altri; sono sereno, sicuro e certo di amare con il cuore. Comprendo l’altro dividendone gioie e dolori.”
E poi comprendere, dalla parte dell’Osservatore(Anima), le situazioni della vita nelle quali escludiamo l’Amore:
Il vicino di casa fastidioso, il familiare più difficile, il collega di lavoro indifferente o isterico, il negoziante scortese, il cittadino che tenta di passare avanti nelle file o l’automobilista che fa una manovra scorretta, rappresentano il campionario quotidiano di tutte le reazioni più o meno istintive che escludono l’Amore….
…e porvi rimedio.
Un abbraccio di Luce e Pace
buon fine settimana per tutti
con Amore Francesco
das Atamananda (G.B.)